Tutto facile e liscio.
Bene sono arrivata in Grecia nonostante Covid19.
Sono sul traghetto
Solomos della Zante ferries. Mostro arancione.
Ho scoperto cosa vorrei fare da grande: l’uomo di fatica
sul traghetto, anche perché di fatica non ne fanno molta, girano gli argani per
attorcigliare le gomene, azionano leve e si spostano a sinistra e a destra sul
ponte. Lavorano solo agli arrivi e alle partenze, salutano gli addetti agli
altri traghetti, un fischio, un cenno della mano. ‘ a stasera, davanti ad
un ouzo, o meglio una metaxa e venti
souvlaki’ Hanno la tee shirt arancio, come il traghetto e i pantaloni con
strisce fosforescenti, sono forzuti, pelati ed hanno un bel salvagente sul giro
vita.
Forse è meglio fare l’altro mestiere, quello dell’addetto
vestito da capitano bianco blu, che arriva e fa solo dei segnali con braccia
aperte e pollici in alto e poi in basso. Vedremo.
Avevo preparato il viaggio bene, come al solito fin
troppo organizzato.
Al check in ero la seconda in coda, imbarcata la valigia
senza problemi, hanno controllato che avessi la mail della compilazione del Passenger Locator Form PLF e il codice QR .
Siamo in pochi,
davanti a me una coppia orribile litiga
per metà viaggio, poi lui si è addormenta.
Schifosamente ricchi, si vede. Lui pelle grigia incartapecorita, piena di
rughe, occhi piccoli e mobili, magro ed abbronzato , color tortora insomma. Lei, la signora
orrenda, giovane ma già rifatta,ovviamente bionda con mesches , braccialetti ed orologi . . . . No. Dice lei, non mi piace essere
presa in giro e continua incazzatissima, lui si inalbera, cerca di calmarla e di dirle
che non si deve rovinare una vacanza per una cosa così banale. Niente, lei
insiste e lui, voltando nervosamente le pagine, quasi strappa il giornale che sta cercando invano di leggere.
Gne gne gne gne, niente da fare insiste ancora, spera che lui le dica sì
cara hai ragione, questi greci son tutti stronzi e disorganizzati, lei vuole
scrivere e lamentarsi con l’Aegean, ma lui non le dice sì cara hai ragione
chiameremo un avvocato e li citeremo in giudizio, no. Lui solo si innervosisce
sempre più.
Io credo di aver capito il motivo di tanta veemenza, La Signora voleva portarsi dietro due bagagli, quando invece c’era chiaramente
scritto che era ammesso un solo bagaglio a mano max 8 kg. Cosa è successo ? le
han fatto fare il chek in per il bagaglio di troppo e le han fatto pagare forse
circa 70 euro contro i 25 che ho pagato io aggiungendo un bagaglio prima e
pagandolo prima, avevo 8,50 kg ho fatto 2 bagagli e ne ho spedito uno.
Ma stupidotta !!!! Sei ricca sfondata, hai fatto un 'errore'? E paga sti 70 euro e viaggia in pace,
la prossima volta leggi meglio e ti fai furba.
Se la loro vacanza inizia così chissà come continua,
poveri loro, poveri ricchi nervosi polemici stressati, incapaci di godere di
ciò che hanno.
Dove stanno andando? A Mikonos, bellissima isola, ma forse solo più per ricchi sfondati, stressati e nervosi.
Dimentico sti poverini.
Allo sbarco in aeroporto controllano che abbiamo il codice QR, niente
altro, velocissimi usciamo. (credo che dal PLF autorizzato all'ultimo minuto, le autorità possono capire da dove arrivi e ti facciano il test solo se provieni da zone infette)
Stavos mi aspetta con un meraviglioso taxi solo per me
anche se ha 7 posti. Gli parlo in greco: deftera trianda ena dio fili mou etc
etc, poi scopro che parla italiano . . . . In poco tempo sono all’hotel. L’Argo Anita è
tranquillo, pulitissimo, silenzioso, non vedo altri ospiti. Solo compilo la
solita dichiarazione : chi sono, dove vado, qual è il mio numero di telefono
per contattarmi in caso ci fosse un focolaio di covid in hotel
Una rapida doccia e poi in giro. Fa caldissimo, anzi le
vie sono ardenti. Come una matta cammino fino al pireo, voglio individuare la
bakery segnalata da Marina e l’entrata n. 9, mi servirà per fare più veloce domattina. Poi chiedendo mille
volte a mille persone raggiungo a piedi
il porticciolo Pasalimani, scarpino come se non ci fosse un domani con lo
zainetto sulle spalle.
Ho fame, ma devo trovare un posto che mi catapulti in
Grecia. Nel porticciolo i ristorantini si susseguono, ma sono quasi tutti molto
moderni, un po’ anonimi , asettici, con musica per allietare non si sa chi. Ma?
Da Pasalimani decido di camminare ancora, risalgo e
scendo a Mikrolimano, più carino, ma anche qui ristorantini con .divanetti
leccatini, ma? Finalmente ne vedo uno con tovaglie di carta azzurre, semplice,
silenzioso. Leggo il nome rigorosamente in greco: Psototaverna Vangheli-Irini. Vag-Ir fish tavern E’ il mio posto.
Ordina Korta e sarde fritte, solo acqua perché sto ancora
prendendo le medicine per il mio stomachino che dà problemi.
Me ne arriva una porzione
greca, meno male una micia di tre colori mi aiuta a finire le sarde.
Pago 13 euro e torno a casa, stessa strada. I piedi ormai sono smerigliati e
bollenti nonostante abbia i sandali, arrivo stremata e soddisfatta.
23/8/2020
Stamattina mi tocca fare colazione con una bustina di
Okytask, un po’ di mal di testa, ma ha fatto effetto e mi è passato.
Ora sulla Solomos mostro arancio, ho trovato un bel posto
solo per me, all’aperto ma non troppo, con tavolino e un sedile vicino rigorosamente
vuoto. Questo covid ha la sua utilità. Qui c’è tanta gente, ma tocca anche
molte isole, poi sono all’aperto, molto tranquilla. Fa caldo, sono a poppa e
non sento il vento, ma vedrò tutti gli attracchi e le partenze, posso imparare
bene cosa dovrò fare quando sarò un uomo di fatica.
Intanto è passata un’ora, sono le 8 e 15