Itinerario:
dall'aeroporto a Tsetang: visita a Mindroling, Yumbulagang e Samye
da Tsetang a Nyimchi visita a Lamaling e Buchu
da Nyimchi al Draksum Tso e Sumdo: visita al monastero sul lago
Da Sumdo a Drigung Till
da Drigung Till a Reting
da Reting al Nam Tso
1 giornata intera al Namtso
dal Nam Tso a Lhasa con visita a Thsurpo
Lhasa 4 giorni. Da Lhasa visite a Drepung, Sera, Ganden
Da Lhasa a Giantzè con visita a Shalu e al lagoDa Giantsè a Shigatzé con visita a Sakia
Da Shigatzè a Old Tingri
da Old Tingri alla frontiera con il Nepal e da qui per la bella ed impressionante strada siamo arrivati a Bhagdaon
Ebbene eccomi di ritorno. Dal Tibet è stato impossibile scrivere. Una sola volta ho trovato un Internet point funzionante, ma ho potuto vedere solo la posta, non il blog. Oscurato.
Incollo qui sotto ciò che ho scritto per la relazione, per Avventure.
Sono
riuscita a realizzare quanto preparato su carta. E' un giro
interessante che offre una panoramica abbastanza completa del Tibet.
Il giro è ad anello, la prima parte si svolge nella valle dello
Yarlung viaggiando verso Est. La strada prosegue poi in direzione
nord per congiungersi a quella principale che va verso Lhasa, le
altitudini sono intorno ai 3500/3700 mt.
Si
sale ai 4000 e oltre, nelle zone del lago Draksum Tso e i monasteri
di Drepung Till e Reting e si arriva al Nam Tso 4700 mt già
completamente acclimatati. Da qui si scende su Lhasa e si prosegue
per il Tibet classico: Giantsé. Shigatse e la sempre impegnativa
strada che permette di raggiungere il Nepal via terra.
Dall'aeroporto
si può andare subito verso Tsetang visitando Mindroling.
La
strada da Tsetang a Nyimchi è bella paesaggisticamente, ma in gran
parte non asfaltata. Da Chusum si prosegue a una media dei 30 km
all'ora fino a Lang. E' polverosissima, probabilmente in epoca
delle piogge è da evitare, ci sono punti critici dove potrebbero
formarsi frane. Tra qualche tempo magari verrà asfaltata. Al momento non si
vede ancora l'impronta cinese. I villaggi sono autentici, poveri ma
con le caratteristiche tipiche del Tibet. Non abbiamo potuto fermarci
molto perché non sapevamo quanto tempo avremmo impiegato per
arrivare a Nyimchi. Ora con il senno del poi si potrebbe pernottare a
Lang (brutta e anonima come Nyimchi) dedicando un po' di tempo alla
visita di qualche villaggio lungo la strada. L'impronta cinese, dopo
Lang, si vede pesantemente, oltre a palazzi e alberghi stile Las
Vegas, nei villaggi le case ex-tibetane hanno tetti colorati:
arancio, azzurri, rossi . . . .
Il
lago Draksum tso è stata una brutta sorpresa. Terribilmente rovinato
dalle strutture create per i turisti cinesi, Vale una visita per la
bellezza dell'ambiente e del monastero, ma, a mio parere, è meglio
pernottare altrove. Noi avevamo in programma anche il pernottamento
che per un problema assurdo ci è stato negato. E' andata molto
meglio così, abbiamo trovato una bella guest house tibetana nel
villaggio di Somdo.
Drigung
Till è rimasto abbastanza intatto. La guest house del monastero è
piuttosto sporca e scomoda, le camere sono al secondo piano e i
“bagni” sono fuori in fondo al cortile.
Reting
è tutto in ricostruzione nel bene e nel male. Quando l'avevo visto
portava ancora i segni pesantissimi della distruzione effettuata
dalle guardie rosse, ora tutta la parte delle abitazioni dei monaci è
ricostruita e il monastero è un cantiere. La bellezza del posto vale
senz'altro la visita e anche il pernottamento dal momento che c'è
una nuova guest house carina e pulita (nelle guest house si deve
usare comunque il sacco a pelo). I “bagni” anche qui sono fuori.
Al
Nam Tso c'è una serie di baracche e banchetti allestiti per
accogliere i turisti cinesi che arrivano ogni giorno a migliaia, ma
se ci si scosta da questa baraonda di gente, con una breve camminata
si può godere la tranquillità del lago. Poche le tende dei nomadi,
le abbiamo viste solo lungo la strada, intorno al lago non ce ne
sono.
Giantsé
è piaciuta moltissimo, il kumbum è splendido. Molto interessante anche il
monastero Di Shalu (sulla strada verso Shigatze si raggiunge con una
breve deviazione) si respira ancora aria di magia. Incantevole la
strada che porta a Shigatzè e da qui verso Old Tingri e il confine
con il Nepal. E' tutta asfaltata. Si viaggia in un ambiente
piacevolissimo. La città di Zangmu, città di confine è brutta, ma davvero brutta,
non offre proprio nulla, ma è necessario pernottare lì per passare
la frontiera la mattina. Le piogge che cadono soprattutto il
pomeriggio e la notte provocano frane, la strada in zona nepalese è
molto mal messa, è meglio avere a disposizione tutta la giornata.
DIARIO DI VIAGGIO
7
/6/13 Volo Malpensa Muscat
Con
la compagnia dell’Oman, partiti con un’ora di ritardo volo
ottimo, arrivo a Muscat in 6 ore circa
8
/6/13 Volo Muscat Kathmandu
Arrivo
a Kathmandu dopo 3 ore e mezza circa. All’arrivo siamo accolti
dall’incaricato del corrispondente. L’agenzia corrispondente di
avventure è ora portata avanti dal figlio di Amar, Amresh gentile
ed affidabile come il padre.
L’hotel
che avevamo scelto è il Lai Lai, dove peraltro ero già stata alcuni
anni fa. E’ buono ed è comodo alla zona del Tamel.
Il
primo volo per Lhasa è il giorno 11, quindi programmiamo con Amresh
una visita a Kathmandu e dintorni
9
/6/13 Dintorni di Kathmandu e Patan
Con
il bus fornitoci dall’agenzia di Amar e insieme alla guida Raji
partiamo verso le 8,30 per la visita dei villaggi di Bungamati e
Kohana, verso le 11 andiamo a Patan, abbiamo tutto il tempo di
visitare la città con calma.
Tornati
al Lai Lai andiamo a cena al ristorante Yak, ottimo ed economico.
10/6/13
Kathmandu
Dedichiamo
tutta la mattina alla visita di Kathmandu sempre accompagnati da Raji
che parla un ottimo italiano e piace molto a tutti.
Nel
pomeriggio vaghiamo per il Tamel, ritrovo tanti posti conosciuti: Il
Monnalisa, l’Everest Steak, e Helena’s ci sono ancora. Ora ci
sono parecchi Internet point e c’è anche un ottima SPA dove andare
a fare un buon massaggio, è sulla stessa via dell’Helena’s,
fatevela indicare da Raji, noi ne abbiamo approfittato
abbondantemente. Si trovano ancora interessanti negozi dove
acquistare abbigliamento e attrezzature da montagna. Nonostante sia
molto cambiata Kathmandu è sempre affascinante.
Ceniamo
all’Helena’s e ancora una volta non ci delude.
11/6/13
volo KTM Lhasa – Mindroling –Tsetang km 90
Pago
ad Amresh l’albergo, il bus, il transfer per l’aeroporto.
Concordo l’appuntamento alla frontiera Tibet/Nepal e pago anche il
pick up dalla frontiera a Bagdaon (o Bagdapur). Rientreremo a
Bagdaon, non a Kathmandu, Bagdaon è più vicina all’aeroporto e in
questo modo avremo tempo per una visita alla città.
Arrivo
all’aeroporto di Lhasa alle 15 ora locale, dopo un volo di circa
un’ora. Tutto scorre liscio, sono altamente tecnologici, nessun
controllo manuale dei bagagli, solo sequestrano una guida Lonely
Planet che un partecipante aveva nel bagaglio a mano. La guida
tibetana Tsetang ci accoglie e in un attimo siamo sui fuoristrada
pronti a partire, sono le 15,30.
Alle
16,40 siamo al monastero di Mindroling, primo monastero di una lunga
serie. Ripartiamo per Tsetang, la strada è bella, ombreggiata da
file di alberi, ammiriamo il paesaggio: il grande fiume, le montagne
la roccia, le dune di sabbia e i cespugli di fiori lilla. Alle 18,30
siamo a Tsetang, ma prima di entrare in città ci fermiamo per
disinfettare le ruote dell’auto e le suole delle scarpe sugli
appositi tappeti imbevuti di disinfettante sistemati sulla strada.
Sull’efficacia del sistema abbiamo molti dubbi, ci sembra un po’
buffo, ma è da fare e lo facciamo con convinzione.
Ceniamo
nel ristorante cinese vicino all’hotel. D’ora in poi gli hotel e
i ristoranti saranno quelli scelti e pagati dall’agenzia. Alcuni
buoni, altri più scarsi ma in media sono andati bene.
12/6/13
Samye Yumbulagang km 100
Dopo
una colazione a base di uova, verdure, taccole, zuppe, thè e
biscotti partiamo per Samye alle 8,30.
Percorriamo
la strada dall’altra parte del fiume, è più lunga, ma il
traghetto non è in funzione, non c’è acqua a sufficienza. Dopo la
visita al monastero ritorniamo verso Tsetang e proseguiamo per la
fortezza di Yumbulagang. Fa caldissimo, sono le 2 del pomeriggio e ci
tocca una salita a piedi o a dorso di cavallo per raggiungere la
fortezza.
Preleviamo
un po’ di soldi alla banca di Tsetang, non tutti i bancomat sono
accettati, si possono cambiare i contanti compilando un paio di
moduli. Facciamo un po’ di spesa frutta e acqua che ci serviranno
per la giornata di domani. Visitiamo la vecchia città, un tempo
bella e oggi trasandata e semidistrutta, se non fosse per alcuni
incontri piacevoli con i tibetani sarebbe stato davvero triste.
Ceniamo
al solito simpatico ristorante cinese.
13/6/13
da Tsetang a Nyimchi km 500
Partiamo
alle 8,15 la strada si fa più stretta, costeggia sempre il fiume
Yarlung (o Bramaputra), nuovi alberelli sono piantati ovunque. Dopo
Chusum inizia lo sterrato, il paesaggio intorno è affascinante, ma
nella stagione piovosa può essere problematico percorrere questa
strada. Primo passo importante: il Bodang-la 4900 mt. Vediamo diversi
villaggi tibetani. La strada sembra essere eterna, molto polverosa,
le auto procedono con difficoltà costrette quasi a fermarsi ogni
volta che si incontra un mezzo; la polvere che si alza è come un
muro di nebbia che dura alcuni secondi e impedisce completamente la
vista. Verso le 15 aspettiamo la seconda auto che ha sbagliato
strada. Ripartiamo verso le 15,30 e alle 17 facciamo finalmente una
sosta a Lang. Decidiamo di proseguire per Nymchi rimandando la visita
a Lamaling e Buchu a domani. Arriviamo a Nyimchi alle 21. L’hotel
Cygnet è ottimo e cinesissimo!
14/6/13
da Nymchi al Draksum Tso km300
Dopo
una colazione cinese a base ancora di verdure, zuppe e the verde
partiamo per la visita di Lamaling e Buchu che sono a pochi km da
Nyimchi. Alle 12,40 ripartiamo da Nymchi dopo aver fatto scorta di
frutta ed acqua. La strada ora è buona, fiancheggiata da alberi e
accompagnata dal fiume verde/azzurro. Il paesaggio è maestoso
assomiglia un po’ alle nostre Alpi, peccato che i villaggi non
siano più quelli tipici. Le case sono costruite sullo stile
tibetano, ma hanno tetti spioventi e coloratissimi: arancio, blu,
lilla. Aiuto. Proseguiamo sperando invano in qualcosa di più
autentico.
Avevo
previsto il pernottamento al Draksum tso. All’arrivo ci si presenta
una cittadina costruita apposta per ricevere le migliaia di turisti
cinesi che arrivano ogni giorno, un grande insegna indica le 4 A del
parco . . . dovremo visitare il lago intruppati insieme agli altri,
ci sono dei bus messi a disposizione che fanno la spola tra il lago e
la città.
(ho
trovato interessante chiacchierare con i turisti cinesi, giovani che
si godono un brevissimo periodo di vacanza nella loro Valle d'Aosta,
di ciò che sta succedendo in Tibet non conoscono nulla).
Nonostante
tutto il posto è splendido e il monastero, che visitiamo
praticamente da soli, pure. A causa di qualche problema avuto
precedentemente con turisti stranieri non ci consentono di pernottare
anche se avevamo regolare permesso. La risposta è NO e basta, senza
spiegazioni, devo dire che la cosa non mi dispiace se non fosse per
gli autisti che hanno già guidato molte ore e sono costretti a
proseguire.
Per
arrivare in un altro villaggio ci vorrà molto tempo quindi ceniamo
alle 18,30 poi ripartiamo alla ricerca di una guest house.
Alle
21,30 troviamo un’ottima sistemazione nel villaggio di Somdo, una
guest house tibetana splendida. Sarà per l’altitudine, ora siamo a
4100 mt sarà per la stanchezza o per l’emozione una partecipante
si sente male ed ha una crisi respiratoria, viene subito soccorsa,
gli autisti e la guida usano l'ossigeno che hanno a disposizione e in
pochi minuti si riprende. Un grande spavento!
Nella
notte subiamo un’incursione piuttosto violenta della polizia. Non
bussano, letteralmente buttano giù la porta e entrano, urlano
qualcosa in cinese. Siamo tutti addormentati e non riusciamo a capire
bene cosa succeda, se ne vanno rumorosamente dopo aver parlato con la
guida e la proprietaria (forse hanno preteso soldi????)
15/6/13
Somdo – Drigung till km160
Visto
che ieri siamo stati costretti ad avvicinarsi a Drigugn Till, oggi
abbiamo poca strada da fare. Partiamo con calma e alle 11,40 siamo a
Drigung till. La guest house del monastero è molto scarsa e
piuttosto sporca, inoltre siamo al secondo piano e i bagni (se così
possiamo chiamarli) sono nel cortile. Meglio non doverli frequentare
di notte. Visitiamo il monastero, la nunnery e ci rimane tempo per
rilassarci e fare il bucato. Il sole è sempre caldissimo!
Ceniamo
con un piatto di nuddles o di riso, d’altra parte siamo al
monastero e loro quello hanno.
16/6/13
Drigung till-Reting km140
Partenza
alle 8,45, l’ambiente è molto piacevole e non abbiamo fretta, ci
fermiamo in un villaggio e proseguiamo con calma. I villaggi qui
sono belli, l’architettura è tradizionale. La valle che si
percorre per arrivare a Reting è sempre splendida, nonostante i
grandi lavori in corso. (pare vogliano costruire una diga). Arriviamo
al monastero alle 13,30. Prendiamo posto nella nuova guest house
luminosa e pulita. Il monastero è tutto un cantiere, se ne può
visitare una piccola parte. Tutta la zona delle abitazioni dei
monaci, che ricordavo completamente distrutta ora è stata
ricostruita bene, molto sobria, come forse era. Hanno pavimentato
tutto il sentiero del kora, anche questo tutto sommato non è male,
molti vecchi tibetani lo percorrono pregando. Gli alberi bellissimi
ci sono ancora.
17/6/13
Reting – Nam tso km 200
Partiamo
alle 9 dopo aver fatto colazione con i nostri viveri (la guida ci
aveva procurato anche dei panini perché al monastero è possibile
avere solo il the)
Verso
le 11,30 abbiamo un primo assaggio dell’altipiano e delle vette
innevate. Arrivati a Damxum scappiamo via veloci sembra d'essere a
Las Vegas. Il lago è bello come tutti i laghi tibetani, ma bisogna
superare il primo impatto. Hanno costruito, sempre per il turismo
cinese, un villaggio di baracche, per ora sono baracche, poi
sicuramente diventeranno case. Prendiamo posto in una di esse, le
camere sono buone, ma i cessi inaccettabili. Si possono frequentare
solo la mattina, poi nel corso della giornata sono impossibili. Non
si può descrivere. Sulla strada ci sono numerosi banchetti dove i
tibetani vendono cineserie (tristezza). Se avete maglie di lana o di
pile, pantaloni, scarponi, borse potete fare degli scambi, i tibetani
accettano molto volentieri i capi invernali.
18/6/13
Nam Tso
Arrivano
da Lhasa 1000 cinesi al giorno, pochi si fermano per la notte, i più
tornano a Lhasa la sera stessa. Restano comunque concentrati tra i
banchetti e il pezzettino della riva del lago dove vengono
accompagnati con i cavalli, se vi allontanate sulla strada lungo il
lago, dopo poco sarete da soli e potrete godervi la pace del luogo.
Anche il piccolo monastero è tranquillo e raccolto, eravamo gli
unici visitatori ed era in corso una puja, un altro mondo.
19/6/13
Nam To – Tshurpu – Lhasa km 250
Partiamo
alle 8 attraversiamo praterie punteggiate da greggi di pecore e
mandrie di yak. Scendiamo dai 5100 mt. del passo e ci dirigiamo verso
Lhasa. Alle 12 siamo al bivio per Tshurpu e dopo 45 minuti siamo al
monastero. C’è un importante lama e una folla numerosa è in coda
per avere la benedizione. Il monastero meriterebbe una visita più
accurata, non riusciamo a visitare tutto, la coda è troppo lunga e
il lama inavvicinabile.
Alle
16 siamo al Mandala hotel di Lhasa. Buona la sistemazione e gentile
il personale. Ceniamo al ristorante dell’hotel, piatti abbondanti
ma il cibo è troppo speziato, non tanto gradito, sono accettabili i
chowmen e il riso birijani.
20/6/13
Lhasa
Vado
in agenzia, finalmente li conosco, sono gentili e disponibili.
Concordiamo la seconda parte del programma, volevo vedere un
dibattito dei monaci. E’ possibile farlo a Sera, ma solo nel
pomeriggio dal lunedì al venerdì, con alcune modifiche al programma
che avevo preparato riusciamo a fare tutto. Per oggi andiamo in giro
senza meta per Lhasa. La sera ceniamo allo Snow white Elephant,
ottimo ed economico. Prenotatelo, è vicino al Mandala, sanno
indicarvi dove si trova.
21/6/13
Lhasa Sera Lhasa km 20
La
mattina visitiamo il Potala e il pomeriggio andiamo a Sera, vediamo
il dibattito e il monastero sotto l’occhio vigile dei militari!
La
sera abbiamo per la prima volta, la pioggia, un temporale violento
che ci impedisce di spostarci, ritorniamo al vicino Snow White
Elephant.
22/6/13
Lhasa Drepung Lhasa km 30
Partiamo
alle 9 per la visita del grande monastero di Drepung, qui ancor più
che altrove notiamo la presenza di telecamere e i soldati non ci
perdono mai d’occhio mai. Nel pomeriggio, tornati a Lhasa,
visitiamo in Jokang.
Cena
all’ottimo Tashi 1.
23/6/13
Lhasa Ganden Lhasa km100
Ganden
si trova a 60 km da Lhasa. Visitiamo il monastero, il tempo è molto
umido e a tratti piove, verso le 15 siamo di nuovo a Lhasa per un
ultimo giro della città.
24/6/13
Lhasa Giatzé km 290
Partiamo
alle 9, abbiamo fatto una cura di monasteri e il gruppo sceglie di
saltare la visita di Dolma Lakang, anche perché piove a dirotto.
Alle 13 siamo a Nangarté, il paesaggio è incantevole, alle 15,30
arriviamo al Simla pass, il terzo e ultimo passo, dopo mezz’ora
siamo a Giantsé. Affascinante visita al monastero e al Kumbun.
Giantsé ci piace moltissimo. Cena allo Yeti Hotel dove si sta a
meraviglia.
25/6/13
Giantsé Shalu Shigatzé km 90
Il
monastero di Shalu è estremamente affascinante, anche qui comunque
notiamo la presenza di telecamere. E’ un misto tra buddhismo e
religione bon, le antiche statue in legno e i piccoli Buddha in
rilievo danno al monastero un che di magico. Arrivati a Shigatzè
atterriamo al Gang Gian hotel molto meno bello e molto meno buono. Il
Tashilumpo ci sorprende per la folla di pellegrini che fanno il kora,
ma certo l’aria che si respira è diversa. Pare ci siano anche
soldati travestiti da monaci, la guida, non ci accompagna, rimane ad
aspettarci fuori dalle mura.
26/6/13
Shigatzé Sakia Old Tingri km 360
Partiamo
alle 9, abbiamo un po’ di ritardo perché lungo la strada è
crollato ponte e dobbiamo guadare il fiume
Siamo
a Sakia alle 11,30 altro bel monastero, da non perdere, la deviazione
dalla strada principale è minima, vale la pena farla. Ripartiamo
dopo un pranzo al sacco e alle 15 vediamo alte cime innevate, la
strada corre in un paesaggio incantevole. Ad un posto di polizia
dobbiamo fare una sosta forzata di un’ora perché su uno dei
documenti che la guida presenta ai posti di blocco (sono tanti) il
mio numero di passaporto presenta una cifra in più. La situazione si
sblocca quando la guida paga una penale che il poliziotto intasca.
Arriviamo alla guest house Snow Leopard. Cena scarsa ma ci godiamo
il bel panorama senza vedere l'Everest sempre coperto dalle nubi.
27/6/13
Old Tingri – Zangmu km 180
Partiamo
con calma, ma con il senno del poi sarebbe stato meglio partire nel
primo pomeriggio calcolando che per raggiungere Zangmu occorrono
circa 4 ore. La strada dapprima corre sull'altipiano poi dopo un
ultimo colle a 5200 mt pian piano inizia a scendere e diventa via via
più tortuosa, il paesaggio cambia completamente, si entra in una
gola che si restringe sempre più. Si passa tra pareti a picco dove
l'acqua delle cascate cola abbondante sull'asfalto e sulle auto.
Zangmu non offre nulla, per di più piove e piove. Buona cena
all'Himalaya restaurant.
28/6/13
Zangmu – Bagdaon km 120
Partiamo
alle 8,30, l'ufficio Departures apre alle 10 e alle 9 siamo in coda
per superare la frontiera ma abbiamo già davanti a noi un centinaio
di indiani che tornano a casa dopo aver fatto il pellegrinaggio al
Kailash. Man mano arrivano altri gruppi, numerosi sono gli indiani,
una fila interminabile. Alle 11,30 siamo fuori salutiamo Tsetang, la
guida, che ci ha accompagnati fino qui.
Siamo
in Nepal, c'è agitazione e una gran folla. Ci dicono che la strada
è chiusa per via di una frana, quindi il nostro bus in arrivo da
Kathmandu non è riuscito a passare, forse dovremo proseguire fino
alla frana con un altro mezzo. Chiamo Amresh che è in contatto con
l'autista, dopo qualche tempo mi dice che la strada è riaperta e che
il bus arriverà con un po' di ritardo. Facendo la gimcana tra i
numerosi mezzi che intasano il poco spazio e cercano a fatica di
muoversi, troviamo il nostro bus, sono le 12,30 ora tibetana 10,30
ora nepalese.
Fortunatamente
non piove, con molta lentezza partiamo e dopo poco ci troviamo a
superare le due frane che avevano ostruito la strada. Verso le 13
facciamo una piacevole sosta pranzo (badate di avere un po' di rupie
nepalesi, eventualmente a Zangmu cambiano in rupie nepalesi gli yuan
tibetani). Arriviamo al Binthuna Hotel alle 16,30, ancora in tempo
per fare un giro nella città. Ultima cena all'Olive Restaurant.
29/6/13
Sveglia
alle 5 a causa delle campanelle del vicino tempio hindu.
Dopo
colazione restiamo ancora un po' a tergiversare, non abbiamo voglia
di partire, ma è ora.
Voli
regolari, abbiamo una sosta molto lunga a Muscat, volendo si può
uscire facendo un visto per euro 14. Ma alla fine nessuno lo fa,
restiamo tutti in aeroporto.
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