Ho fulminato il caricatore della batteria del computer qualche giorno fa.
Ho cercato su Internet per capire che cosa avrei dovuto comprare, ho imparato qualcosa, dovevo leggere i numeri e le sigle presenti sul caricatore e anche sul computer. Siccome i caratteri sono piccolissimi, furbescamente li ho fotografati per poterli leggere meglio, mi sentivo molto astuta e preparata.
Sabato mattina parto con un tuc tuc per Canacona. Leo mi accompagna.
Il bravo autista al secondo tentativo ci porta nel posto giusto. Due piani di scale, un lungo e stretto corridoio su cui si aprono delle porte che danno accesso a vari bugigattoli, uno di questi è il nostro posto. Un paio di camerette con scrivanie ingombre di PC, fili, schede, scatole vuote e qualche scaffale polveroso.
Al ragazzo che ci accoglie spiego cosa è successo ma non ho tempo di dimostrare la mia cultura in materia, vedendo il computer mi dice ‘sì sì, so cosa occorre, sono 1000 rupie’ e da sotto la scrivania tira fuori una scatola con un caricabatterie, armeggia un attimo, stacca, riattacca, annota qualcosa, riprende e magicamente la lucina della batteria si accende. Evviva, funziona.
Magnifica India!
A casa devo poi porconare un po’ per rimettere a posto tutto, il caricatore vecchio fulminandosi ha fatto traballare qualcosa, non riesco a caricare google crome, ma a poco a poco riparte ed eccomi qua, il mio computerino funziona di nuovo
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