lunedì 23 gennaio 2012

Un pranzo a sorpresa

Ieri, domenica, non avevo nessun programma. Non ho preso la bici, ho deciso di provare a fare una camminata verso Kuilapalayam (uno dei villaggi tamil) magari ci arrivo a piedi, mi son detta,   magari a meta' strada chiamo l'oto (il tuc tuc, qui lo chiamano oto)  e ci arrivo in tuc tuc o magari non faccio nulla di tutto cio' e torno indietro.
Dopo 10 minuti di camminata mi si accosta un'auto con i vetri oscurati e una signora molto elegante apre il finestrino e mi chiede se voglio un passaggio. Vado solo al villaggio le rispondo, ma accetto un passaggio, perche' no? Chiacchieriamo un po' in francese e un po' in inglese. Lei e' di origine canadese ma vive qui con il marito da trent'anni, ha una figlia che ha appena avuto un bimbo. E' aurovilliana si' ma mi dice che vive un po' staccata dalla comunita' di auroville. Mi dice che sta andando a Pondy per qualche commissione, se voglio andare anch'io . . . L'auto, guidata da un autista tamil,  e' comoda e fresca, perche' no? Accetto.
La seguo a fare le commissioni: in una macelleria dove ci sono piu' mosche che aria da respirare compra un saccone di carne, e' per i cani, lei e' vegetariana. Andiamo poi in un bellissimo negozio di frutta e verdura dove anch'io mi compro un po' di frutti esotici: il frutto della passione, l'avocado e una specie di strana mela che non conosco affatto.
Poi mi chiede se mi interessa pranzare in un ristorante tamil. Sfonda una porta aperta, ma certo, perche' no?
Entriamo quasi tutti i clienti sono indiani, solo a  un paio di tavoli ci sono europei, turisti? aurovilliani? non so.
Ordiniamo uno dei piatti tipici il Thali.  E' un piatto vegetariano come lo sono tutti i piatti tipici della cucina del sud.
Ora io ricordo di aver gia' mangiato il thali in uno dei miei primi viaggi in India, ovviamente non sapevo da che parte cominciare, ricordo che, con i compagni di viaggio, lo abbiamo mangiato con le posate assaggiando qua e la', chiedendo al cameriere, ma  senza capire bene, da cosa si doveva iniziare e come e con cosa si doveva mangiare. Ora con la signora Clare ho imparato.
Il piatto viene servito su una specie di vassoio il cui fondo e' coperto da foglie di banano e sul quale sono appoggiate intorno una dozzina di coppette contenenti  salse e zuppe di diverse consistenze e colori. Al centro un po' di riso, un ciapati e due pezzi di un pane fritto, croccante, molto leggero ( non ricordo il nome, ma e' molto usato).
Le ciotoline devono essere tolte dal vassoio e posate sul tavolo.
Si mangia con le mani, anzi con LA mano. (questo lo sapevo bene) Si deve esclusivamente usare la mano destra, la sinistra rigorosamente nascosta sotto il tavolo. Si spezza il ciapati, si versa una delle salse sul riso e si inizia a mangiare utilizzando il ciapati a mo di cucchiaio e poi si continua appallottolando il riso con la mano e portandolo alla bocca utilizzando il dito medio e l'anulare.  Il cameriere passa tra i tavoli e aggiunge riso bianchissimo man mano che il cliente lo richiede. Volendo si possono avere uun paio di salsine speziate.
Ad una ad una si versano sul riso e si consumano tutte le zuppette, hanno sapori molto diversi e sono tutte  buone.
Ce ne sono tre che devono essere consumate per ultime, e bisogna sapere (o chedere) quali sono. Su due non avevo dubbi, una si presentava come uno yogurt e un'altra aveva l'aspetto di un dolce di zucca gialla, ma la terza quella che deve essere consumata per ultima aveva un aspetto di una normale zuppa liquida salata e un po' acidula, e' quella che aiuta la digestione, ma se non sai qual'e' . . . .  rischi di mangiarla da aperitivo.
Ottimo e interessante pranzo. Da bere, unica pecca, niente birra ne' tantomeno vino,  sempre acquette o the saporiti con limone o sciroppi aciduli o dolciastri. 
Tornate da Pondy, Clare ha insistito per accompagnarmi fino al gate di Samasti. Quella che doveva essere una lunga e calda camminata si e' trasformata in un giro in auto con aria condizionata, in un ottimo pranzo al ristorante e una piacevole chiacchierata con una canadese trapiantata in India.


2 commenti:

  1. Ciao Vivi vedo con piacere che la cerchia delle amicizie si sta allargando e anche gli incontri casuali danno degli ottimi frutti. Farò tesoro dei consigli sul come gustare il Thali. ....
    Riparata la bici ?
    Mauro

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  2. Si', molto interessante il Thali vero? In ogni caso bisogna chiedere perche' il numero delle salsine non e' sempre uguale. L ho mangiato in un ristorante piu' ruspante e di salsine ne ha servite solo 5 o 6. Bisogna chiedere al cameriere quali devono essere consumate per utime. Ho visto un 'turista' versarle tutte insieme sul riso !!!!! Orrore, vanno mangiate una per volta.
    La bici va bene anche se devo farmi gonfiare una gomma un giorno si' e l'altro pure, evidentemente c'e' ancora un buchino . . .

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