Giovedi scorso sono stata tutto il giorno con Patricia, era la festa dell´unificazione e lei era in vacanza. Tempo bello ma freddo freddo. Siamo state a Postdam che e´un po´fuori cittá. Visitato i castelli e il parco. Abbiamo trovato un bel ristorantino dove ho pranzato alla tedesca crauti, un würstel enorme e patate. Certo, in Germania, come pretendi di mangiare? Ebbene no, qui a Berlino e´difficilissimo mangiare alla tedesca, trovi tutte le cucine del mondo, soprattutto la cucina italiana, ma quella tedesca la devi cercare col lanternino.
Venerdi, altra luminosa giornata di sole, mi sono fatta un lungo giro in solitaria. Tra le cose che piu´mi sono piaciute: i resti del muro, il monumento alle vittime dell´olocausto semplice ma che trasmette un forte senso di vuoto e di oppressione, interessanti poi i cortili comunicanti della zona del quartiere ebraico.
Ovviamente, da perfetta turista, non potevo tralasciare la porta di Brandeburgo, Alexander platz, il check point Charlie.
Come sempre quando viaggio, mi emoziona molto vedere dal vivo i posti di cui tanto ho sentito parlare nel bene o nel male.
Qui si tocca con mano una parte di storia con fatti cosí gravi che vorremmo non fossero mai successi, certo é che cercano di non dimenticare e di farli conoscere ai giovani. Ho visto molte esposizioni, mostre fotografiche e musei che parlano di un passato imperdonabile. Lo sguardo pazzoide di Hitler é molto presente e l´epoca del terrore non manca di essere descritta, fa accaponare la pelle, ma é necessario.
Ció che invece mi fa sorridere é il gusto del kitch. I nostri gladiatori romani davanti al colosseo sono dei principianti di fronte a ció che si vede qui: finti soldati davanti alla porta di Brandeburgo, altri finti soldati con le uniformi e le bandiere americane e russe al check point charlie, ma non solo, anche uomini travestiti da orsi polari e ogni sorta di personaggi pronti a farsi fotografare da e con i turisti.
Venerdi, altra luminosa giornata di sole, mi sono fatta un lungo giro in solitaria. Tra le cose che piu´mi sono piaciute: i resti del muro, il monumento alle vittime dell´olocausto semplice ma che trasmette un forte senso di vuoto e di oppressione, interessanti poi i cortili comunicanti della zona del quartiere ebraico.
Ovviamente, da perfetta turista, non potevo tralasciare la porta di Brandeburgo, Alexander platz, il check point Charlie.
Come sempre quando viaggio, mi emoziona molto vedere dal vivo i posti di cui tanto ho sentito parlare nel bene o nel male.
Qui si tocca con mano una parte di storia con fatti cosí gravi che vorremmo non fossero mai successi, certo é che cercano di non dimenticare e di farli conoscere ai giovani. Ho visto molte esposizioni, mostre fotografiche e musei che parlano di un passato imperdonabile. Lo sguardo pazzoide di Hitler é molto presente e l´epoca del terrore non manca di essere descritta, fa accaponare la pelle, ma é necessario.
Ció che invece mi fa sorridere é il gusto del kitch. I nostri gladiatori romani davanti al colosseo sono dei principianti di fronte a ció che si vede qui: finti soldati davanti alla porta di Brandeburgo, altri finti soldati con le uniformi e le bandiere americane e russe al check point charlie, ma non solo, anche uomini travestiti da orsi polari e ogni sorta di personaggi pronti a farsi fotografare da e con i turisti.
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