Non mi delude mai!
Sono anni e anni che vengo qui, con intervalli più o meno
lunghi, con molti cambiamenti ma è sempre bellissima.
Ho preso casa al porto a Karavostasis, per la prima volta.
Per caso, per questione di costo. Ora che ci sono credo che anche le prossime
volte soggiornerò qui. Oggi sono salita alla Chora, sempre piena di fascino, ma
così grande e già piena di gente. Ben, piena di gente no, ma diciamo che si
prepara a ricevere centinaia di persone.
Anche a Karavostasis ci sono tre o quattro strutture troppo
grandi e finte di cui si farebbe volentieri a meno, ma è rimasto comunque un
villaggio.
Sono da Eleni, strano personaggio Eleni. Vestita da lavoro, pantalonacci
senza forma né colore, capelli grigi tirati su alla meglio, un bel braccialetto
e un gran orologio con tanto di brillantini. Anziana ma ancora con una certa
presenza nonostante l’abbigliamento.
Da dove ho la casina ho fatto una passeggiata verso il camping.
Uscita dal paese, guardando il mare, il cielo, la pietra, un
incanto ma, improvvisamente qualcosa in più: un odore pungente di letame di. .
. . pecore, tante pecore, l’odore va sfumando
e un altro è in arrivo, intenso e caldo
un odore di liquirizia e ancora questo sfuma e arriva un altro profumo
conosciuto, ma che non sento da tanto, il
profumo vellutato degli alberi di fico.
Ecco, gli odori, un
altro motivo per cui adoro quest’isola.
Nessun commento:
Posta un commento