Specialmente quando sono da sola ascolto, annuso, mi lascio trascinare.
Mi piace camminare nei vicoli, una delizia per i sensi,
un negozietto dietro l’altro, vestiti colorati, ciabatte infradito, cappelli, pashmine,
gioielli, pietre lavorate, olii, creme, . . . Profumi, profumi di spezie, profumi di incensi, profumi
di cibo. . . . e per l’udito? Musiche di mantra infiniti, più avanti il suono secco
dei ciabattini, poi ancora i sarti e il
ticchettio delle macchine da cucire, passi dal sole all’ombra, poi ancora al sole, la pelle che ti brucia e
una brezza che ti accarezza. Improvvisamente una folata d’aria ti scompiglia i capelli e sei di fronte all’oceano,
l’orizzonte si apre, il faro, la spiaggia e il fragore le onde che si
infrangono, questo andare e tornare,
avanti e indietro, avanti e indietro, un
respiro continuo, infinito, una magia.
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