Ieri.
Ho fatto una passeggiata sulla spiaggia, arrivo al Romia a fare colazione. Chris mi chiede se voglio stare da sola, Sì gli dico. Ogni tanto le mie orecchie hanno bisogno di riposo e di silenzio.
Om Many Padme Om, Om Many Padme Om , il mantra qui risuona sempre in sottofondo, mi piace tanto.
E mi viene in mente la mia casa in via di ristrutturazione, le mie colline , mi viene voglia di farmi del male e do uno sguardo all webcam.
E' la registrazione di ieri perchè ora è notte sui miei tetti.
Vedo il tramonto la telecamera gira, vedo il Monviso e i tetti, i tetti di casa, Bruno mi aveva fatto notare che si vede il nostro tasso e il comignolo con il tetto aguzzo, sul quale papà aveva appoggiato una pallina di cemento. Casa. Vedo il tasso il mio amato tasso che mi accoglie ogni volta che torno.
E casa è là che mi aspetta , e il tasso e là che mi aspetta, e un fuoco acceso da Bruno e Ornella o da Carlo, Anna, Bruna. E un piatto di ravioli al plin e un bicchiere di vino rosso, e chi ti conosce da sempre , molti se ne sono andati, ma ci siamo ancora noi tanti 60/70enni a godere della vista sulle degradanti colline di langa.
Intanto Om Many Padme Om e il cameriere nepalese che mi conosce da tempo mi saluta, come stai? Sei tornata? Sì sono tornata a casa, sono sempre da Simeana. Nella stanza numero Uno quest'anno, e di fianco ancora Chris e Marisa e la finlandese davanti oltre il muretto e Wolfgang nella sua piccola casa qui di fronte.
Io sono a casa ovunque ma una è più casa.
E aveva ragione Cesare Pavese, ohhh se aveva ragione!
Nessun commento:
Posta un commento