Sono di nuovo sulla tastiera dura, ma era l'unico posto libero. Se mi perdo qualche lettera mi scuserete.
Domenica scorsa 5 febbraio, giorno del mio compleanno, ho deciso di andare a Pondy e trascorrere la giornata con gli indiani.
Sono stata prima al museo. Non c'e' moltissimo: qualche bel bronzo chola, molti cocci di anfore romane, (incredibile che riuscissero a quei tempi a percorrere una distanza cosi' lunga e difficile), monete, mnerali, e una bella collezione di mobili dell'epoca coloniale. Il tutto ben ricoperto di polvere e distribuito in 5 o 6 sale che comunque vale la pena visitare.
Pondycherri e' una strana citta'. Le vie sono lunghe e diritte, e' squadrata ed e' facile orientarsi. E' divisa in due da un canale, anche se non lo si vede lo si sente di sicuro dal tanfo che emana. Arrivando da Nord a destra del canale le vie sono tipicamente indiane: negozietti minuscoli che vendono di tutto collane di pacchettini multicolori dal contenuto sconosciuto, bibite, montagne di arance limoni papaie dove e' meglio non bere una spremuta , dappertutto insegne, insegne su insegne di tutte le forme e colori, trovare cio' che si cerca e' sempre un'impresa!. Un traffico infernale tra le moto. gli oto, macchine e bus piu' scassati che no, i clacson utilizzati all'impazzata e poi immondizia ammucchiata ogni dove, buche sulla strada e sui marciapiedi e le immancabili mucche. Perdermi in mezzo a questo fragore mi piace sempre.
Dalla parte destra del canale e' un altro mondo: le vie sono pulite tranquille, poco traffico , non ci sono negozi le case sono in stile coloniale.
E poi c'e' il lungo mare, un gran vialone bellissimo con una lunga passeggiata ed e' proprio questo che mi voglio godere oggi che e' il mio compleanno.
Attraversato il vialone c'e' un largo marciapiede, poi un po' piu' alto della strada c'e' una striscia sabbiosa e un'altra striscia di scogli neri,che scendono nell'oceano.
Passeggio sulla striscia sabbiosa, qui in tarda mattinata stanno aprendo un numero impressionante di banchetti e carrettini che vendono ogni sorta di cibi, bevande e oggetti colorati. C'e' gia' gente, ma si intuisce che il passeggio sara' nel pomeriggio. Mi cerco un ristorantino dove mangio all'ombra delle palme intrecciate un riso basmati e pollo masala con ahime' la cocacola . . . poi ristorata e rinfrescata torno sul lungo mare.
Mi lascio trascinare dal sole, dal vento, dagli spruzzi del mare, dai colori magnifici dei sari delle donne, dalle lunghe trecce nere ornate da collane di fiori. E' uno spettacolo. Oggi e' festa e sono qui intere famiglie uomini donne e bambini, gruppetti di ragazze e di ragazzi passeggiano tra i carrettini colorati, si siedono sugli scogli, mangiano un gelato o un piatto di frutta o di riso. Molti mi salutano e cercano di chiacchierare, mi fermo un po' seduta insieme ad una famiglia. Si sono avvicinati troppo al mare e gli spruzzi li hanno bagnati completamente, ridono felici. Mi chiedono da dove arrivo e se mi piace l'India, e certo che mi piace. Il padre con la maglietta e i capelli fradici mi indica l'oceano con un ampio gesto della mano e ride. Negli occhi neri ha l'orgoglio di poter regalare alla famiglia la preziosita' di questo semplice ed ecomonico pomeriggio di vacanza.
Respiro a pieni polmoni l'aria calda, la salsedine, lo sventolio delle sete multicolori, a fatica mi stacco da questo posto, ma il sole si sta abbassando la giornata sta finendo. Domani mattina con un anno in piu' sulle spalle dovro' decidere cosa fare nei prossimi giorni.
Ed eccomi qui, domani andro' a fare un giro nei dintorni, quindi non scrivero', ci risentiremo piu' avanti
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