giovedì 12 dicembre 2013

notizie giorni 10 e11

Non so per quale strano motivo non c'è più il tasto entra nel blog  e devo fare un doppio salto mortale per entrarci. Incollo qui sotto alcune cose scritte nei giorni scorsi





10 dic
Per quel pochissimo che ho visto, il Kerala mi sembra più ricco, meno caotico degli altri stati indiani.
Mi sono sistemata alla homestay, sono al bungalow n. 6. Chiamarlo bungalow è riduttivo, perché è  una bella camera, molto accogliente. Come prevedevo sono l’unica italiana gli altri ospiti sono tedeschi o indiani. Il personale è tutto indiano e questo mi piace molto.
Sono già al terzo giorno di permanenza. Non ho tempo di annoiarmi, le giornate sono scandite da tante cose piacevoli, l’unico punto negativo è che devo alzarmi presto e presto vuol dire alle 6.
Potrei anche non farlo, ma si può dire di no ad un’ora di camminata nella natura? Si può dire di no ad un’ora di yoga? E quindi ci si alza alle 6.
Ho ricevuto già alcuni massaggi rilassanti. Vengono fatti a 4 mani da bravissime indiane tipicamente del sud, minute e basse di statura con capelli neri e ricci. Due ombre gemelle che si muovono all’unisono silenziosissime. Le poche parole necessarie sono appena sussurrate. Dopo il massaggio un bel bagno di vapore per ripulire la pelle.
Trovare i pasti pronti mi piace molto, cucina indiana ottima e varia, mangio anche troppo, finirò per ingrassare. Niente carne e mi va benissimo niente vino e va un po’ meno bene, da bere solo acqua calduccia con dentro un po’ di cardamomo o di zenzero. 

11 dic
Da oggi inizio  una terapia per curare la mia famosa e noiosa  emicrania. Il dott. Jobin mi ha detto che dura una settimana e che durante questo periodo non devo uscire, non devo andare dove c’è confusione,  né fare la camminata della mattina alle  6. Ok se devo stare qui senza uscire mi va benissimo, mi riposo, mi rilasso e non faccio nulla,  posso dormire e alzarmi solo per  la colazione ho pensato.
Ma avevo pensato male. Subito dopo con il suo fare gentile e pacato mi ha detto che la medicina mi viene applicata alle 5 e un quarto della mattina e io devo essere già sveglia da un quarto d’ora, morale  anziché alle 6 devo alzarmi alle 5. Ohi povera me, cosa non si fa per curare il mal di testa.

Il dott.  Jobin è un bel ragazzo di 33 anni,  scuro ma con gli occhi chiari.  Non è così raro vedere persone con gli occhi chiari,  ma fa una certa impressione.  L’altro medico è il fratello maggiore ed è più vecchio di una decina d’anni  direi , il terzo è il padre, un bel signore con i baffi bianchi. Chi ha iniziato l’attività è stato il nonno che è morto un po’ di tempo fa, la nonna è mancata qualche mese fa ed avrebbe compiuto 100 anni.
Già gli antenati comunque vivevano su questa terra e curavano con le erbe.
L’ambiente è bellissimo, collinoso, si è immersi nella vegetazione, una vegetazione molto fitta. Ci sono diversi bungalow uniti da camminamenti e sentieri ben tenuti, fiori esotici dappertutto.
Davanti alla mia casina c’è un bosco di alberi di caucciù, è interessante vedere la gente lavorare, ieri è venuto un uomo con un dothi chiaro alla Gandi e un turbante bianco, saliva con l’aiuto di una lunga e pericolosa scala a pioli a tagliare i rami secchi. Tagliava a colpi di accetta poi, servendosi di una corda, tirava su una latta di un impiastro azzurro con il quale dipingeva la parte dove era stato tagliato il ramo. Forse per non disperdere il prezioso liquido?
Oggi invece è venuto un altro uomo a fare una nuova incisione sulla corteccia degli alberi, subito ha iniziato a scorrere il liquido bianco. Attaccato al tronco di ogni albero c’è un contenitore,  costituito da una mezza noce di cocco, che raccoglie il liquido che cola. Una donna passa tutte le mattine a svuotare i contenitori.
Non avevo mai visto, se non sui libri, raccogliere il caucciù.

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