Si
li vedo dall’alto quando sto scendendo verso la spiaggia.
Sono
a gruppi di massimo 5 o 6 tutti vicini disposti in cerchio. Bianchi. Fermi. Per
ore.
Sono
i turisti russi, non nuotano, stanno fermi a chiacchierare, con l’acqua che arriva alle
spalle. Indossano cappelli bianchi a
larga tesa. Francamente non so come riescano a stare così immobili e così a
lungo. Quando decidono di uscire dall’acqua lo fanno tutti insieme, i cappelli si alzano e
i corpi, generalmente piuttosto in carne, seguono. Balenottere che escono dall’oceano.
Dagli
amici Estoni (che conoscono per loro sfortuna la lingua russa) ho saputo che
chiacchierano di banalità, pettegolezzi, di quanto sono bravi i figli etc. etc.
Poi
ci sono i cinesi.
Due
possibilità:
1
Arrivano al tramonto in grupponi, vestiti dei migliori abiti leggeri, svolazzanti
e lunghi fino alla caviglia. Enormi cappelli ornati di fiori e farfalle. Scattano
una serie inenarrabile di romanticissime fotografie. Correndo sulla spiaggia,
con l’acqua che lambisce l’abito, con le mani che accarezzano il sole, in
coppia poi si sprecano le forme assolutamente innaturali. Spariscono quando il
sole è tramontato.
2 Stanno in spiaggia, generalmente per far
divertire i bambini. rimangono completamente vestiti con cappello di paglia e
occhiali da sole, in pochi azzardano qualche costume che scopre le gambe, non
per pudore, ma perché non amano il sole. Ieri poi c’era una famigliola di 7 o 8
persona, si sono sistemati all’ombra di un albero, tutti vestiti, e hanno anche
montato un ombrellone.
E stare
a casa?
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