sabato 31 gennaio 2015

La mia bella bici V36

Sto trascorrendo delle belle giornata in compagnia di Shalini. Riesco quasi sempre a capire il suo inglese al primo colpo, magari non tutto tutto, ma quasi. Qualche volta sì,  devo farle ripetere la frase, ma sono abbastanza soddisfatta dei miei progressi.
Ieri venerdì, io ho fatto yoga la mattina anche se ero stanchissima dalla giornata precedente, troppo intensa e faticosa. Per fortuna  abbiamo deciso di andare a Kuilapalajam con il tuc tuc, così non ho dovuto pedalare perchè avevo male all'anca e alla schiena, ho esagerato con yoga e giri in bici. Sono sempre senza cugnisiun! Sempre convinta di avere 25 anni, e invece no. Abbiamo pranzato, passeggiato, letto, giornata riposante, meno male.
Oggi siamo state a meditare al Matrimandir (molto bello) e sotto il banjam enorme che c'è davanti al Matrimandir. C'era un'arietta elettrizzante favolosa e c'era un gufino appollaiato in uno dei nodi dell'albero enorme. Sarà lo stesso che ho visto tre anni fa nello stesso posto? Dormiva beato e ogni tanto apriva gli occhietti e si grattava un po' tra le piume.
Siamo poi andate a pranzo alla Joy, dove cucinava Antonello. Poi siamo andate al negozio di fronte alla Ganesh Bakery e al Garden café a bere un caffè e a mangiare un tiramisù (Shalini voleva un tiramisù prima di partire, che dire? mi sono associata).
La mia schiena va meglio e ho pedalato bene con la mia bella bici. Certo non devo fare esercizi yoga troppo pesanti. Ci starò attenta. Forse.
Shalini parte domani per Pondy dove starà tre giorni, poi prenderà il volo per le Andamane, la vedrò ancora martedì che voglio finalmente andare anch'io in città per qualche commissione. Molto piacevole è stato trascorrere un po' di tempo con questa giovane indiana di religione Sick. è la prima donna sick che ho conosciuto. Da domani sarò di nuovo sola soletta, ma chissà cosa mi riserverà il futuro. Qui è così si incontrano persone, si trascorre un po' di tempo insieme con alcuni nasce un'amicizia più profonda, dispiace lasciarsi, ci si tiene in contatto con facebook e poi chissà? Magari ci si ritrova da quache parte.


Tornata a Sharnga

Il rito serale davanti al Ganesh, si accendono i lumini, si cambia l'acqua e si mettono sull'acqua petali di fiori, si depone qualche offerta di frutta e si accendono  bastoncini di incenso che spargono  il profumo nei dintorni
Sono tornata a Sharnga, ho riavuto la mia stanza n. 2, molto ampia, pulita, senza troppi ragni e millepiedi, solo un geco mi tiene compagnia. Dietro la mia testa ci sono tre ampie finestre con zanzariera. non ci sono vetri ovviamente in nessuna finestra. La notte e la mattina presto sento il verso degli scoiattoli e sento svolazzare gli  uccelli a pochi centimetri dalla mia testa.

martedì 27 gennaio 2015

Sensazioni emozioni riflessioni




Pedalare, pedalare con il sole che scalda la schiena, il vento che accarezza la pelle e scompiglia i capelli. Respirare l’aria tiepida, guardare questi alberi alti, le chiome folte, passare dall’ombra al sole e di nuovo all’ombra. Scansare le buche, le radici che affiorano, le cacche delle mucche. Mi pare di volare e sento quanto mi mancherà tutto questo  quando sarò di nuovo in Italia.
La gente poi: Javier, il ragazzo argentino che ha lasciato il suo impiego in banca, in Spagna, dopo 9 anni, e se ne va in giro con gli occhi enormi e pieni di entusiasmo a cercare chissà cosa e si emoziona per qualunque pensiero un po’ più profondo. E’ bello.
Daniel il ragazzo tedesco, bravo fisioterapista, serio, ironico, solitario,  un po’ speciale, che vuole approfondire,  imparare e arricchire con nuove conoscenze il suo mestiere. Dopo il Kerala ed Auroville ora  se ne sta in un ashram ad imparare yoga therapy. E' bello.
Shalini, dolcissima ragazza di origine indiana, ma internazionale ha vissuto in India, in America e a Londra. Ha lasciato Amazon dove lavorava, ora per un anno sarà in giro per il mondo: ha iniziato da qui dall’India del sud, poi saranno le Andamane, poi Bali, la Cambogia, poi chissà?E' bella.
Allison assolutamente americana. Dolcissima, con una gran voglia di conoscere l’India. Ha iniziato da qui da Auroville, ora andrà al nord con una amica indiana di Chennai, una ragazza conosciuta durante un master non ricordo se in America o a Londra. E' bella.
E si sentono tutte le lingue del mondo e si condividono sensazioni, momenti belli, momenti di meditazione e momenti più normali di allegria davanti ad un bel piatto di pasta, a un thali o a un dhosai.
Un pensiero mi ha sfiorata quando mi sono trovata a tavola a chiacchierare e a condividere piatti di riso e chapati con due Daniel, uno tedesco e un israeliano e Na mi tzu ragazza giapponese. Si chiacchierava, si rideva e si assaggiava l’uno dal piatto dell’altro. Mi sono goduta questa eterogenea compagnia. Com’è bella la pace, come stiamo bene insieme, com’è interessante conoscerci, siamo uguali e siamo diversi, quante cose possiamo scambiare capire imparare condividere, quante cose ci fanno  crescere. Un pensiero mi ha sfiorata, ma solo sfiorata: il passato assurdo  delle terre da cui veniamo tutti e quattro

Stanca stanca

La prima notte qui a Isai è stata duretta, era festa nazionale e dal villaggio di Kottakarai, che è qui vicino, arrivava una gran musica: fino a sera tarda il giorno prima e a partire dalle 4 della mattina il giorno della festa. Stanotte invece ho dormito bene, stamattina mi sono alzata con calma, sono andata alla Ganesh Bakery a fare colazione: caffelatte, yogourt e una bella fetta di torta. Poi sulla mia potente bici (anzi potenti devono essere le gambe perchè ha il cambio ma non funziona) sono andata alla Joy che da qui dista una mezz'ora. Abbiamo salutato Allison che partiva per Chennai e con Shalini che ormai mi ha eletta come sua amica e compagna, siamo andate a pranzo al Garden Cafè (un'altra mezzoretta di bici) Poi le ho fatto visitare la guest house dove alloggio, la Ganesh Bakery, i negozi vicini alla bakery dove voleva comprare di tutto e ha comprato di tutto. Poi siamo andate al Visitor Center,  un'altra mezz'ora di bici! L'idea era poi quella di andare a fare yoga a Sharnga e poi tornare a casa, ma ero ormai stravolta dalla stanchezza, quindi al visitor ci siamo salutate e io sono rientrata a casina. Ero quasi a casa quando ho dovuto deviare perchè sulla strada c'erano almeno 20 mucche barcollanti a destra e a manca e, stanca com'ero, non me la sentivo di fare la gimkana tra sederoni, corna e codate, la deviazione mi ha portata di nuovo alla Ganesh Bakery (che è vicina a casa)  con tutto questo pedalare su strade sterrate, avevo già di nuovo un po' di fame e ho deciso di cenare alle 17,30. Un bel riso saltato nelle verdure e un the verde. Anche se oggi non ho fatto yoga ho fatto un buon allenamento con la bici.

domenica 25 gennaio 2015

Hanuman il nuovo dio protettore e le mie amiche

La mia nuova casa

Ora non c'è il Ganesh a proteggermi ma Hanuman il dio scimmia

A pranzo con Shalini e Allison

Nuove amiche



Oggi domenica 25. Ho cambiato casa, ho caricato i miei bagagli sul tuc tuc e sono andata in bici da Sharnga a Isai Ambalam. La mia nuova casa è molto bella, ma starò qui per poco tempo, è un po’ lontana dal centro, ci impiego circa mezz’ora di bici pedalando pedalando. Ormai vado come una scheggia (o quasi). Arrivata, ho posato i bagagli, ho sistemato un paio di cose e sono ripartita, appuntamento alla Joy alle 12 con Shalini e Allison.
Shalini è indiana di origine, ma ha vissuto un po’ dappertutto, soprattutto a Londra. Allison è americana del Colorado. Shalini era la mia vicina di stanza a Sharnga ed è molto dispiaciuta che io abbia cambiato casa, ma riusciremo a vederci lo stesso, almeno finché lei è qui ad Auroville, poi partirà per le Andamane, poi per la Cambogia, tornerà in Europa verso settembre. Allison invece l’abbiamo conosciuta ieri alla Joy dove siamo andate a pranzo. E’ in India per la prima volta, non si ferma molto, dopodomani parte, raggiunge un’amica a Chennai e andranno nell’India del Nord.
Oggi siamo state a pranzo al Mango Hill, delizioso alberghetto con piscina. Eravamo in astinenza da birra e vino, e qui abbiamo rotto il nostro digiuno. Il mio durava dal 6 dicembre. Una bella birra fresca e patatine fritte!
Ora sono nella mia nuova camera, sento che c’è gente in cucina, ma  non ho voglia di fare nuove conoscenze. Me ne starò in camera, ho fatto una bella doccia calda (la prima vera doccia calda da fine dicembre), farò un po’ di meditazione, e poi a nanna.

giovedì 22 gennaio 2015

Buon viaggio Cassienne

Cassienne è partita stasera per Cochin, poi il 5 febbraio torna a casa in Nuova Zelanda.
Quest'anno, dopo due anni,  ci siamo reincontrate per caso ad Auroville, dove ci vedremo la prossima volta?



Qualche fotografia

La mia casa a Sharnga

La mia seconda bici scassatissima e malamente riverniciata, ma ora ne ho una bella nuova e da vero ciclista
Il retro della mia casa a Sharnga

La reception

La zona dining room
Ancora al pongal festival sul carro con il bue matto

Il ganesh che protegge la mia casa a Sharnga
Il ganesh ha voluto comparire un'altra volta

mercoledì 21 gennaio 2015

La storia di Therèse

Therèse è una delle ospiti della guest house, è mia vicina di casa. E' una signora francese più vecchia di me. Abbiamo chiacchierato un po', ma giusto due parole per far conoscenza, poi ieri l'altro io avevo come al solito la bici da riparare e ho deciso di affittarne una decente, ma per fare questo dovevo andare al Visitor Center (che dista due o tre km) a piedi. Siccome Therèse non usa la bici ma si muove solo a piedi o con il tuc tuc, le ho chiesto se voleva venire con me che dovevo andare al Visitor a piedi. Ha accettato volentieri, era al computer, mi ha fatto vedere la foto della figlia che ha come sfondo del desktop, e siamo partite. Lungo la strada si parlava della vita e di cose varie e mi ha raccontato la sua storia. Vedova all'età di 30 anni con due bambini piccoli, i problemi, i dolori, arrivano e sono quelli che ci dicono che bisogna andare avanti, sono quelli che ci aiutano ad andare più avanti, più in profondità. Ha due nipoti già grandi Therèse, la figlia invece, questa bella donna dai capelli castani, non c'è più. Era separata dal marito, libera, un uomo si èinvaghito di lei,  le ha fatto delle proposte, lei non ha accettato e lui l'ha ammazzata.

martedì 20 gennaio 2015

lunedì 19 gennaio 2015

Che giornata ragazzi!

Ci sono giornate migliori di altre e ci sono giornate più sottotono. Oggi avevo già un bel programmino che però si è arricchito di conoscenze e piacevolezze.

Ore 8,30 yoga therapy. E' saltata la catena alla bici scassata, ma sono riuscita a farmela mettere a posto in tempo. Un'ora e mezza di yoga. All'uscita ho chiacchierato con una ragazza italiana della mia età più o meno. simpatica, vuole fare il Kailash, è una viaggiatrice, ci vedremo nei prossimi giorni,
Alle 11 meditazione e streching con Christine per un'altra ora e mezza. Molto interessante.
Volevo andare a pranzo con Cassienne, ma la mia bici aveva di nuovo la catena fuori binario. Ho chiamato un tuc tuc e sono arrivata al ristorante un po' trafelata, ma in tempo.
Alle 15,30 avevo il massaggio lomi lomi a Verité che è vicino al ristorante. Nell'attesa ho messo i piedi a bagno dove ci sono i pesci che fanno la pedicure. 
Un massaggio piacevolissimo.
Alle 5 mi sono incamminata per tornare a casa a piedi, sono un po' di chilometri, ma in un'oretta ce l'avrei fatta, se non chè mi si affianca un ragazzo indiano che lavora a Veritè e che avevo conosciuto. Molto carino, molto molto carino e con una bella motocicletta, che dire? un passaggio non si può rifiutare. 
Ah dimenticavo la signora tedesca che parla italiano, sapendo che viaggio da sola,  mi ha detto che vorrebbe i miei recapiti per tenerci in contatto.

venerdì 16 gennaio 2015

Happy Pongal



Happy PONGAL
Ciò che scrivo mi è stato raccontato dalla gente del posto e l’ho visto di persona.
Qui nell’India del sud, il Pongal, è uno dei festival più importanti. E’ la festa del raccolto, che significa cibo, quindi vita. E’ più sentita nelle campagne, ma è celebrata anche nelle città. Pongal è il nome della festa, ma è anche il nome del cibo tradizionale che viene preparato per l’occasione: si tratta di una polentina dolce che può assomigliare molto al nostro semolino. Mi hanno detto che è fatto con farina di riso, dal (lenticchie) e jaggery (succo della canna da zucchero) Il pongal va preparato in una pentola nuova e non deve essere mescolato con il metallo, ma con un cucchiaio di legno. Viene cotto davanti alla casa, ma non con il gas, bensì nel modo più naturale: sul fuoco di legna.
La festa dura quattro giorni, quest’anno dal 14 al17 gennaio (l’anno scorso  dal 13 al 16). Il 14 è il ‘boghi’ e corrisponde all’ultimo giorno dell’anno tamil.
Il 15 è il Pongal, primo giorno dell’anno successivo, all’alba c’è una puja al sole
Il 16 è il giorno delle mucche e dei contadini. Il grido ‘Pungalò pungalò’ risuona all’alba da un campo all’altro
Il 17(4° giorno) è il kanum pongal, è il pongal di tutti anche di quelli che non sono contadini e non hanno animali
In ogni casa preparano cibo tradizionale: frutta, riso cucinato in modi diversi, vari tipi di curry (chiamano curry qualunque intingolo) e  il pongal.
La cerimonia religiosa è una puja indù, ma la festa è anche per musulmani e cristiani, è la festa di tutti. La tradizione delle gare si va perdendo,  qui nei villaggi intorno ad Auroville non le ho viste.
Arrivano invece tribù nomadi con le loro mercanzie e si fermano  circa una settimana, le strade sono piene di colori e di banchetti che vendono ogni tipo di carabattola, soprattutto fionde e timbri per colorare la pelle (ricavati riciclando le suole di gomma delle infradito), frittelle e dolciumi dai colori improbabili sono presenti ovunque. I bambini tutti vestiti a festa sono i più felici.
In tutti i villaggi il cibo e gli animali hanno grande importanza, d’altra parte è la festa del raccolto. Disegni dai colori brillanti appaiono davanti alle porte delle case, ricche o povere che siano. Il cibo viene sistemato fuori dalla porta e il pongal viene offerto ai vicini,agli ospiti e agli animali. Le capre sono molto golose ed assalgono i piatti, le mucche invece paiono non gradire molto e il pongal viene spinto loro in bocca a viva forza. I buoi, dalle lunghe corna ricurve, vengono dipinti con vari colori e ornati di fiori e palloncini, poi vengono lasciati liberi, o meglio, vengono spinti a correre per il paese.
In città  non fanno correre gli animali, celebrano il pongal il 4° giorno con il cibo, la cerimonia religiosa e agli abiti nuovi: ogni donna indossa un nuovo sari, ogni uomo una nuova camicia.

mercoledì 14 gennaio 2015