Pedalare, pedalare con
il sole che scalda la schiena, il vento che accarezza la pelle e scompiglia i
capelli. Respirare l’aria tiepida, guardare questi alberi alti, le chiome folte, passare
dall’ombra al sole e di nuovo all’ombra. Scansare le buche, le radici che
affiorano, le cacche delle mucche. Mi pare di volare e sento quanto mi mancherà
tutto questo quando sarò di nuovo in
Italia.
La gente poi: Javier,
il ragazzo argentino che ha lasciato il suo impiego in banca, in Spagna, dopo 9
anni, e se ne va in giro con gli occhi enormi e pieni di entusiasmo a cercare
chissà cosa e si emoziona per qualunque pensiero un po’ più profondo. E’ bello.
Daniel il ragazzo
tedesco, bravo fisioterapista, serio, ironico, solitario, un po’ speciale, che vuole approfondire, imparare e arricchire con nuove conoscenze il
suo mestiere. Dopo il Kerala ed Auroville ora se ne sta in un ashram ad imparare yoga
therapy. E' bello.
Shalini, dolcissima
ragazza di origine indiana, ma internazionale ha vissuto in India, in America e
a Londra. Ha lasciato Amazon dove lavorava, ora per un anno sarà in giro per il
mondo: ha iniziato da qui dall’India del sud, poi saranno le Andamane, poi
Bali, la Cambogia, poi chissà?E' bella.
Allison assolutamente
americana. Dolcissima, con una gran voglia di conoscere l’India. Ha iniziato da
qui da Auroville, ora andrà al nord con una amica indiana di Chennai, una
ragazza conosciuta durante un master non ricordo se in America o a Londra. E' bella.
E si sentono tutte le
lingue del mondo e si condividono sensazioni, momenti belli, momenti di
meditazione e momenti più normali di allegria davanti ad un bel piatto di pasta,
a un thali o a un dhosai.
Un pensiero mi ha
sfiorata quando mi sono trovata a tavola a chiacchierare e a condividere piatti
di riso e chapati con due Daniel, uno tedesco e un israeliano e Na mi tzu
ragazza giapponese. Si chiacchierava, si rideva e si assaggiava l’uno dal
piatto dell’altro. Mi sono goduta questa eterogenea compagnia. Com’è bella la
pace, come stiamo bene insieme, com’è interessante conoscerci, siamo uguali e
siamo diversi, quante cose possiamo scambiare capire imparare condividere,
quante cose ci fanno crescere. Un
pensiero mi ha sfiorata, ma solo sfiorata: il passato assurdo delle terre da cui veniamo tutti e quattro
Nessun commento:
Posta un commento