venerdì 16 gennaio 2015

Happy Pongal



Happy PONGAL
Ciò che scrivo mi è stato raccontato dalla gente del posto e l’ho visto di persona.
Qui nell’India del sud, il Pongal, è uno dei festival più importanti. E’ la festa del raccolto, che significa cibo, quindi vita. E’ più sentita nelle campagne, ma è celebrata anche nelle città. Pongal è il nome della festa, ma è anche il nome del cibo tradizionale che viene preparato per l’occasione: si tratta di una polentina dolce che può assomigliare molto al nostro semolino. Mi hanno detto che è fatto con farina di riso, dal (lenticchie) e jaggery (succo della canna da zucchero) Il pongal va preparato in una pentola nuova e non deve essere mescolato con il metallo, ma con un cucchiaio di legno. Viene cotto davanti alla casa, ma non con il gas, bensì nel modo più naturale: sul fuoco di legna.
La festa dura quattro giorni, quest’anno dal 14 al17 gennaio (l’anno scorso  dal 13 al 16). Il 14 è il ‘boghi’ e corrisponde all’ultimo giorno dell’anno tamil.
Il 15 è il Pongal, primo giorno dell’anno successivo, all’alba c’è una puja al sole
Il 16 è il giorno delle mucche e dei contadini. Il grido ‘Pungalò pungalò’ risuona all’alba da un campo all’altro
Il 17(4° giorno) è il kanum pongal, è il pongal di tutti anche di quelli che non sono contadini e non hanno animali
In ogni casa preparano cibo tradizionale: frutta, riso cucinato in modi diversi, vari tipi di curry (chiamano curry qualunque intingolo) e  il pongal.
La cerimonia religiosa è una puja indù, ma la festa è anche per musulmani e cristiani, è la festa di tutti. La tradizione delle gare si va perdendo,  qui nei villaggi intorno ad Auroville non le ho viste.
Arrivano invece tribù nomadi con le loro mercanzie e si fermano  circa una settimana, le strade sono piene di colori e di banchetti che vendono ogni tipo di carabattola, soprattutto fionde e timbri per colorare la pelle (ricavati riciclando le suole di gomma delle infradito), frittelle e dolciumi dai colori improbabili sono presenti ovunque. I bambini tutti vestiti a festa sono i più felici.
In tutti i villaggi il cibo e gli animali hanno grande importanza, d’altra parte è la festa del raccolto. Disegni dai colori brillanti appaiono davanti alle porte delle case, ricche o povere che siano. Il cibo viene sistemato fuori dalla porta e il pongal viene offerto ai vicini,agli ospiti e agli animali. Le capre sono molto golose ed assalgono i piatti, le mucche invece paiono non gradire molto e il pongal viene spinto loro in bocca a viva forza. I buoi, dalle lunghe corna ricurve, vengono dipinti con vari colori e ornati di fiori e palloncini, poi vengono lasciati liberi, o meglio, vengono spinti a correre per il paese.
In città  non fanno correre gli animali, celebrano il pongal il 4° giorno con il cibo, la cerimonia religiosa e agli abiti nuovi: ogni donna indossa un nuovo sari, ogni uomo una nuova camicia.

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