All'Agonda Corner andavo spesso già lo scorso anno, è uno dei miei posti preferiti, ottimo per qualità/prezzo e assolutamente divertente.
Ne ho già, parlato ma ieri hanno superato sé stessi.
E' gestito da una famiglia nepalese, il papà parla inglese benino, è molto dolce e simpatico, la moglie parla poco inglese, ma è sempre sorridente e gentile.
Quella buffa davvero è la figlia. Fare la cameriera non è il suo lavoro, per prendere le ordinazioni si sdraia sul tavolo, arriva masticando la gomma americana o sbadigliando o entrambi.
Quando le chiedi qualcosa ti garda con gli occhi sgranati come se le stessi parlando in cinese. Nonostante ciò non sbaglia mai una ordinazione, è veloce nel fare i conti e sorride, si anche lei sorride, anche perchè ormai ci conosce bene, siamo di famiglia.
Ormai tutti i clienti abituali sono trattati come fossero amici.
il gatto gira liberamente tra i tavoli e a volte sui tavoli, si siede in braccio a chi lo coccola, miu miu miu spessissimo si siede sulle mie ginocchia. e va bene, è un bel micio rossiccio, pulito.
L'Agonda Corner è molto piccolo ed è abitudine, per chi ci va spesso, di sedersi al tavolo con chiunque, dove c'è posto.
I nuovi arrivati restano un po' sorpresi da questa 'famigliarità': il gatto che gira libero, i cani sdraiati a terra (questi ci sono ovunque) e questo sedersi indifferentemente con una coppia di russi o con tre signori francesi o con due spagnoli tutti tatuati, spostare sedie, avvicinare tavoli, basta starci tutti anche se un po' stretti.
Sì chi entra la prima volta resta un po' perplesso, ma i più si adattano di buon grado, poi si chiacchiera si scambiano commenti sul cibo e si diventa amici.
Ieri sera eravamo a tavola con 5 o 6 svizzeri e francesi. Una signora aveva comprato un paio di calze di lana fatte a mano in un altro ristorante nepalese (tutto normale i ristoranti nepalesi vendono anche le calze), La cameriera quando le ha viste ha subito detto, ' ma le fa anche mia mamma e le mie sono più belle'.
Detto fatto è arrivata con 4 o 5 paia di calze belle spesse e colorate e a tutti i costi ha voluto farle provare a questa signora.
Abbiamo riso tanto.
Oltre a chi mangiava i momos, il dal, la tukpa, c'era chi coccolava il gatto, chi cercava di sedersi ad un tavolo qualunque, chi si misurava le calze colorate fatte a mano con la lana di yak.
Veramente un ristorante speciale. L'atmosfera è unica!
Poi costa poco e si mangia benissimo!
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