venerdì 12 luglio 2013

TIBET 2013 ITINERARIO E NOTE

Itinerario:
dall'aeroporto a Tsetang: visita a Mindroling, Yumbulagang e Samye
da Tsetang a Nyimchi visita a Lamaling e Buchu
da Nyimchi al Draksum Tso e Sumdo: visita al monastero sul lago
Da Sumdo a Drigung Till
da Drigung Till a Reting
da Reting al Nam Tso
1 giornata intera al Namtso
dal Nam Tso a Lhasa con visita a Thsurpo
Lhasa 4 giorni. Da Lhasa visite a Drepung, Sera, Ganden 
Da Lhasa a Giantzè con visita a Shalu e al lago
Da Giantsè a Shigatzé con visita a Sakia
Da Shigatzè a Old Tingri
da Old Tingri alla frontiera con il Nepal e da qui per la bella ed impressionante strada siamo arrivati a Bhagdaon



Ebbene eccomi di ritorno.  Dal Tibet è stato impossibile scrivere. Una sola volta ho trovato un Internet point funzionante, ma ho potuto vedere solo  la posta, non il blog. Oscurato.
Incollo qui sotto ciò che ho scritto per la relazione, per Avventure.


Sono riuscita a realizzare quanto preparato su carta. E' un giro interessante che offre una panoramica abbastanza completa del Tibet. Il giro è ad anello, la prima parte si svolge nella valle dello Yarlung viaggiando verso Est. La strada prosegue poi in direzione nord per congiungersi a quella principale che va verso Lhasa, le altitudini sono intorno ai 3500/3700 mt.
Si sale ai 4000 e oltre, nelle zone del lago Draksum Tso e i monasteri di Drepung Till e Reting e si arriva al Nam Tso 4700 mt già completamente acclimatati. Da qui si scende su Lhasa e si prosegue per il Tibet classico: Giantsé. Shigatse e la sempre impegnativa strada che permette di raggiungere il Nepal via terra.
Dall'aeroporto si può andare subito verso Tsetang visitando Mindroling.
La strada da Tsetang a Nyimchi è bella paesaggisticamente, ma in gran parte non asfaltata. Da Chusum si prosegue a una media dei 30 km all'ora fino a Lang. E' polverosissima, probabilmente in epoca delle piogge è da evitare, ci sono punti critici dove potrebbero formarsi frane. Tra qualche tempo magari verrà asfaltata. Al momento non si vede ancora l'impronta cinese. I villaggi sono autentici, poveri ma con le caratteristiche tipiche del Tibet. Non abbiamo potuto fermarci molto perché non sapevamo quanto tempo avremmo impiegato per arrivare a Nyimchi. Ora con il senno del poi si potrebbe pernottare a Lang (brutta e anonima come Nyimchi) dedicando un po' di tempo alla visita di qualche villaggio lungo la strada. L'impronta cinese, dopo Lang, si vede pesantemente, oltre a palazzi e alberghi stile Las Vegas, nei villaggi le case ex-tibetane hanno tetti colorati: arancio, azzurri, rossi . . . .
Il lago Draksum tso è stata una brutta sorpresa. Terribilmente rovinato dalle strutture create per i turisti cinesi, Vale una visita per la bellezza dell'ambiente e del monastero, ma, a mio parere, è meglio pernottare altrove. Noi avevamo in programma anche il pernottamento che per un problema assurdo ci è stato negato. E' andata molto meglio così, abbiamo trovato una bella guest house tibetana nel villaggio di Somdo.
Drigung Till è rimasto abbastanza intatto. La guest house del monastero è piuttosto sporca e scomoda, le camere sono al secondo piano e i “bagni” sono fuori in fondo al cortile.
Reting è tutto in ricostruzione nel bene e nel male. Quando l'avevo visto portava ancora i segni pesantissimi della distruzione effettuata dalle guardie rosse, ora tutta la parte delle abitazioni dei monaci è ricostruita e il monastero è un cantiere. La bellezza del posto vale senz'altro la visita e anche il pernottamento dal momento che c'è una nuova guest house carina e pulita (nelle guest house si deve usare comunque il sacco a pelo). I “bagni” anche qui sono fuori.
Al Nam Tso c'è una serie di baracche e banchetti allestiti per accogliere i turisti cinesi che arrivano ogni giorno a migliaia, ma se ci si scosta da questa baraonda di gente, con una breve camminata si può godere la tranquillità del lago. Poche le tende dei nomadi, le abbiamo viste solo lungo la strada, intorno al lago non ce ne sono.
Giantsé è piaciuta moltissimo, il kumbum è splendido. Molto interessante anche  il monastero Di Shalu (sulla strada verso Shigatze si raggiunge con una breve deviazione) si respira ancora aria di magia. Incantevole la strada che porta a Shigatzè e da qui verso Old Tingri e il confine con il Nepal. E' tutta asfaltata. Si viaggia in un ambiente piacevolissimo.  La città di Zangmu, città di confine è brutta, ma davvero brutta, non offre proprio nulla, ma è necessario pernottare lì per passare la frontiera la mattina. Le piogge che cadono soprattutto il pomeriggio e la notte provocano frane, la strada in zona nepalese è molto mal messa, è meglio avere a disposizione tutta la giornata. 

DIARIO DI VIAGGIO

7 /6/13 Volo Malpensa Muscat
Con la compagnia dell’Oman, partiti con un’ora di ritardo volo ottimo, arrivo a Muscat in 6 ore circa

8 /6/13 Volo Muscat Kathmandu
Arrivo a Kathmandu dopo 3 ore e mezza circa. All’arrivo siamo accolti dall’incaricato del corrispondente. L’agenzia corrispondente di avventure è ora portata avanti dal figlio di Amar, Amresh gentile ed affidabile come il padre.
L’hotel che avevamo scelto è il Lai Lai, dove peraltro ero già stata alcuni anni fa. E’ buono ed è comodo alla zona del Tamel.
Il primo volo per Lhasa è il giorno 11, quindi programmiamo con Amresh una visita a Kathmandu e dintorni

9 /6/13 Dintorni di Kathmandu e Patan
Con il bus fornitoci dall’agenzia di Amar e insieme alla guida Raji partiamo verso le 8,30 per la visita dei villaggi di Bungamati e Kohana, verso le 11 andiamo a Patan, abbiamo tutto il tempo di visitare la città con calma.
Tornati al Lai Lai andiamo a cena al ristorante Yak, ottimo ed economico.


10/6/13 Kathmandu
Dedichiamo tutta la mattina alla visita di Kathmandu sempre accompagnati da Raji che parla un ottimo italiano e piace molto a tutti.
Nel pomeriggio vaghiamo per il Tamel, ritrovo tanti posti conosciuti: Il Monnalisa, l’Everest Steak, e Helena’s ci sono ancora. Ora ci sono parecchi Internet point e c’è anche un ottima SPA dove andare a fare un buon massaggio, è sulla stessa via dell’Helena’s, fatevela indicare da Raji, noi ne abbiamo approfittato abbondantemente. Si trovano ancora interessanti negozi dove acquistare abbigliamento e attrezzature da montagna. Nonostante sia molto cambiata Kathmandu è sempre affascinante.
Ceniamo all’Helena’s e ancora una volta non ci delude.

11/6/13 volo KTM Lhasa – Mindroling –Tsetang km 90
Pago ad Amresh l’albergo, il bus, il transfer per l’aeroporto. Concordo l’appuntamento alla frontiera Tibet/Nepal e pago anche il pick up dalla frontiera a Bagdaon (o Bagdapur). Rientreremo a Bagdaon, non a Kathmandu, Bagdaon è più vicina all’aeroporto e in questo modo avremo tempo per una visita alla città.
Arrivo all’aeroporto di Lhasa alle 15 ora locale, dopo un volo di circa un’ora. Tutto scorre liscio, sono altamente tecnologici, nessun controllo manuale dei bagagli, solo sequestrano una guida Lonely Planet che un partecipante aveva nel bagaglio a mano. La guida tibetana Tsetang ci accoglie e in un attimo siamo sui fuoristrada pronti a partire, sono le 15,30.
Alle 16,40 siamo al monastero di Mindroling, primo monastero di una lunga serie. Ripartiamo per Tsetang, la strada è bella, ombreggiata da file di alberi, ammiriamo il paesaggio: il grande fiume, le montagne la roccia, le dune di sabbia e i cespugli di fiori lilla. Alle 18,30 siamo a Tsetang, ma prima di entrare in città ci fermiamo per disinfettare le ruote dell’auto e le suole delle scarpe sugli appositi tappeti imbevuti di disinfettante sistemati sulla strada. Sull’efficacia del sistema abbiamo molti dubbi, ci sembra un po’ buffo, ma è da fare e lo facciamo con convinzione.
Ceniamo nel ristorante cinese vicino all’hotel. D’ora in poi gli hotel e i ristoranti saranno quelli scelti e pagati dall’agenzia. Alcuni buoni, altri più scarsi ma in media sono andati bene.

12/6/13 Samye Yumbulagang km 100
Dopo una colazione a base di uova, verdure, taccole, zuppe, thè e biscotti partiamo per Samye alle 8,30.
Percorriamo la strada dall’altra parte del fiume, è più lunga, ma il traghetto non è in funzione, non c’è acqua a sufficienza. Dopo la visita al monastero ritorniamo verso Tsetang e proseguiamo per la fortezza di Yumbulagang. Fa caldissimo, sono le 2 del pomeriggio e ci tocca una salita a piedi o a dorso di cavallo per raggiungere la fortezza.
Preleviamo un po’ di soldi alla banca di Tsetang, non tutti i bancomat sono accettati, si possono cambiare i contanti compilando un paio di moduli. Facciamo un po’ di spesa frutta e acqua che ci serviranno per la giornata di domani. Visitiamo la vecchia città, un tempo bella e oggi trasandata e semidistrutta, se non fosse per alcuni incontri piacevoli con i tibetani sarebbe stato davvero triste.
Ceniamo al solito simpatico ristorante cinese.

13/6/13 da Tsetang a Nyimchi km 500
Partiamo alle 8,15 la strada si fa più stretta, costeggia sempre il fiume Yarlung (o Bramaputra), nuovi alberelli sono piantati ovunque. Dopo Chusum inizia lo sterrato, il paesaggio intorno è affascinante, ma nella stagione piovosa può essere problematico percorrere questa strada. Primo passo importante: il Bodang-la 4900 mt. Vediamo diversi villaggi tibetani. La strada sembra essere eterna, molto polverosa, le auto procedono con difficoltà costrette quasi a fermarsi ogni volta che si incontra un mezzo; la polvere che si alza è come un muro di nebbia che dura alcuni secondi e impedisce completamente la vista. Verso le 15 aspettiamo la seconda auto che ha sbagliato strada. Ripartiamo verso le 15,30 e alle 17 facciamo finalmente una sosta a Lang. Decidiamo di proseguire per Nymchi rimandando la visita a Lamaling e Buchu a domani. Arriviamo a Nyimchi alle 21. L’hotel Cygnet è ottimo e cinesissimo!

14/6/13 da Nymchi al Draksum Tso km300
Dopo una colazione cinese a base ancora di verdure, zuppe e the verde partiamo per la visita di Lamaling e Buchu che sono a pochi km da Nyimchi. Alle 12,40 ripartiamo da Nymchi dopo aver fatto scorta di frutta ed acqua. La strada ora è buona, fiancheggiata da alberi e accompagnata dal fiume verde/azzurro. Il paesaggio è maestoso assomiglia un po’ alle nostre Alpi, peccato che i villaggi non siano più quelli tipici. Le case sono costruite sullo stile tibetano, ma hanno tetti spioventi e coloratissimi: arancio, blu, lilla. Aiuto. Proseguiamo sperando invano in qualcosa di più autentico.
Avevo previsto il pernottamento al Draksum tso. All’arrivo ci si presenta una cittadina costruita apposta per ricevere le migliaia di turisti cinesi che arrivano ogni giorno, un grande insegna indica le 4 A del parco . . . dovremo visitare il lago intruppati insieme agli altri, ci sono dei bus messi a disposizione che fanno la spola tra il lago e la città.
(ho trovato interessante chiacchierare con i turisti cinesi, giovani che si godono un brevissimo periodo di vacanza nella loro Valle d'Aosta, di ciò che sta succedendo in Tibet non conoscono nulla).
Nonostante tutto il posto è splendido e il monastero, che visitiamo praticamente da soli, pure. A causa di qualche problema avuto precedentemente con turisti stranieri non ci consentono di pernottare anche se avevamo regolare permesso. La risposta è NO e basta, senza spiegazioni, devo dire che la cosa non mi dispiace se non fosse per gli autisti che hanno già guidato molte ore e sono costretti a proseguire.
Per arrivare in un altro villaggio ci vorrà molto tempo quindi ceniamo alle 18,30 poi ripartiamo alla ricerca di una guest house.
Alle 21,30 troviamo un’ottima sistemazione nel villaggio di Somdo, una guest house tibetana splendida. Sarà per l’altitudine, ora siamo a 4100 mt sarà per la stanchezza o per l’emozione una partecipante si sente male ed ha una crisi respiratoria, viene subito soccorsa, gli autisti e la guida usano l'ossigeno che hanno a disposizione e in pochi minuti si riprende. Un grande spavento!
Nella notte subiamo un’incursione piuttosto violenta della polizia. Non bussano, letteralmente buttano giù la porta e entrano, urlano qualcosa in cinese. Siamo tutti addormentati e non riusciamo a capire bene cosa succeda, se ne vanno rumorosamente dopo aver parlato con la guida e la proprietaria (forse hanno preteso soldi????)

15/6/13 Somdo – Drigung till km160
Visto che ieri siamo stati costretti ad avvicinarsi a Drigugn Till, oggi abbiamo poca strada da fare. Partiamo con calma e alle 11,40 siamo a Drigung till. La guest house del monastero è molto scarsa e piuttosto sporca, inoltre siamo al secondo piano e i bagni (se così possiamo chiamarli) sono nel cortile. Meglio non doverli frequentare di notte. Visitiamo il monastero, la nunnery e ci rimane tempo per rilassarci e fare il bucato. Il sole è sempre caldissimo!
Ceniamo con un piatto di nuddles o di riso, d’altra parte siamo al monastero e loro quello hanno.

16/6/13 Drigung till-Reting km140
Partenza alle 8,45, l’ambiente è molto piacevole e non abbiamo fretta, ci fermiamo in un villaggio e proseguiamo con calma. I villaggi qui sono belli, l’architettura è tradizionale. La valle che si percorre per arrivare a Reting è sempre splendida, nonostante i grandi lavori in corso. (pare vogliano costruire una diga). Arriviamo al monastero alle 13,30. Prendiamo posto nella nuova guest house luminosa e pulita. Il monastero è tutto un cantiere, se ne può visitare una piccola parte. Tutta la zona delle abitazioni dei monaci, che ricordavo completamente distrutta ora è stata ricostruita bene, molto sobria, come forse era. Hanno pavimentato tutto il sentiero del kora, anche questo tutto sommato non è male, molti vecchi tibetani lo percorrono pregando. Gli alberi bellissimi ci sono ancora.

17/6/13 Reting – Nam tso km 200
Partiamo alle 9 dopo aver fatto colazione con i nostri viveri (la guida ci aveva procurato anche dei panini perché al monastero è possibile avere solo il the)
Verso le 11,30 abbiamo un primo assaggio dell’altipiano e delle vette innevate. Arrivati a Damxum scappiamo via veloci sembra d'essere a Las Vegas. Il lago è bello come tutti i laghi tibetani, ma bisogna superare il primo impatto. Hanno costruito, sempre per il turismo cinese, un villaggio di baracche, per ora sono baracche, poi sicuramente diventeranno case. Prendiamo posto in una di esse, le camere sono buone, ma i cessi inaccettabili. Si possono frequentare solo la mattina, poi nel corso della giornata sono impossibili. Non si può descrivere. Sulla strada ci sono numerosi banchetti dove i tibetani vendono cineserie (tristezza). Se avete maglie di lana o di pile, pantaloni, scarponi, borse potete fare degli scambi, i tibetani accettano molto volentieri i capi invernali.

18/6/13 Nam Tso
Arrivano da Lhasa 1000 cinesi al giorno, pochi si fermano per la notte, i più tornano a Lhasa la sera stessa. Restano comunque concentrati tra i banchetti e il pezzettino della riva del lago dove vengono accompagnati con i cavalli, se vi allontanate sulla strada lungo il lago, dopo poco sarete da soli e potrete godervi la pace del luogo. Anche il piccolo monastero è tranquillo e raccolto, eravamo gli unici visitatori ed era in corso una puja, un altro mondo.

19/6/13 Nam To – Tshurpu – Lhasa km 250
Partiamo alle 8 attraversiamo praterie punteggiate da greggi di pecore e mandrie di yak. Scendiamo dai 5100 mt. del passo e ci dirigiamo verso Lhasa. Alle 12 siamo al bivio per Tshurpu e dopo 45 minuti siamo al monastero. C’è un importante lama e una folla numerosa è in coda per avere la benedizione. Il monastero meriterebbe una visita più accurata, non riusciamo a visitare tutto, la coda è troppo lunga e il lama inavvicinabile.
Alle 16 siamo al Mandala hotel di Lhasa. Buona la sistemazione e gentile il personale. Ceniamo al ristorante dell’hotel, piatti abbondanti ma il cibo è troppo speziato, non tanto gradito, sono accettabili i chowmen e il riso birijani.

20/6/13 Lhasa
Vado in agenzia, finalmente li conosco, sono gentili e disponibili. Concordiamo la seconda parte del programma, volevo vedere un dibattito dei monaci. E’ possibile farlo a Sera, ma solo nel pomeriggio dal lunedì al venerdì, con alcune modifiche al programma che avevo preparato riusciamo a fare tutto. Per oggi andiamo in giro senza meta per Lhasa. La sera ceniamo allo Snow white Elephant, ottimo ed economico. Prenotatelo, è vicino al Mandala, sanno indicarvi dove si trova.

21/6/13 Lhasa Sera Lhasa km 20
La mattina visitiamo il Potala e il pomeriggio andiamo a Sera, vediamo il dibattito e il monastero sotto l’occhio vigile dei militari!
La sera abbiamo per la prima volta, la pioggia, un temporale violento che ci impedisce di spostarci, ritorniamo al vicino Snow White Elephant.

22/6/13 Lhasa Drepung Lhasa km 30
Partiamo alle 9 per la visita del grande monastero di Drepung, qui ancor più che altrove notiamo la presenza di telecamere e i soldati non ci perdono mai d’occhio mai. Nel pomeriggio, tornati a Lhasa, visitiamo in Jokang.
Cena all’ottimo Tashi 1.

23/6/13 Lhasa Ganden Lhasa km100
Ganden si trova a 60 km da Lhasa. Visitiamo il monastero, il tempo è molto umido e a tratti piove, verso le 15 siamo di nuovo a Lhasa per un ultimo giro della città.

24/6/13 Lhasa Giatzé km 290
Partiamo alle 9, abbiamo fatto una cura di monasteri e il gruppo sceglie di saltare la visita di Dolma Lakang, anche perché piove a dirotto. Alle 13 siamo a Nangarté, il paesaggio è incantevole, alle 15,30 arriviamo al Simla pass, il terzo e ultimo passo, dopo mezz’ora siamo a Giantsé. Affascinante visita al monastero e al Kumbun. Giantsé ci piace moltissimo. Cena allo Yeti Hotel dove si sta a meraviglia.

25/6/13 Giantsé Shalu Shigatzé km 90
Il monastero di Shalu è estremamente affascinante, anche qui comunque notiamo la presenza di telecamere. E’ un misto tra buddhismo e religione bon, le antiche statue in legno e i piccoli Buddha in rilievo danno al monastero un che di magico. Arrivati a Shigatzè atterriamo al Gang Gian hotel molto meno bello e molto meno buono. Il Tashilumpo ci sorprende per la folla di pellegrini che fanno il kora, ma certo l’aria che si respira è diversa. Pare ci siano anche soldati travestiti da monaci, la guida, non ci accompagna, rimane ad aspettarci fuori dalle mura.

26/6/13 Shigatzé Sakia Old Tingri km 360
Partiamo alle 9, abbiamo un po’ di ritardo perché lungo la strada è crollato ponte e dobbiamo guadare il fiume
Siamo a Sakia alle 11,30 altro bel monastero, da non perdere, la deviazione dalla strada principale è minima, vale la pena farla. Ripartiamo dopo un pranzo al sacco e alle 15 vediamo alte cime innevate, la strada corre in un paesaggio incantevole. Ad un posto di polizia dobbiamo fare una sosta forzata di un’ora perché su uno dei documenti che la guida presenta ai posti di blocco (sono tanti) il mio numero di passaporto presenta una cifra in più. La situazione si sblocca quando la guida paga una penale che il poliziotto intasca. Arriviamo alla guest house Snow Leopard. Cena scarsa ma ci godiamo il bel panorama senza vedere l'Everest sempre coperto dalle nubi.

27/6/13 Old Tingri – Zangmu km 180
Partiamo con calma, ma con il senno del poi sarebbe stato meglio partire nel primo pomeriggio calcolando che per raggiungere Zangmu occorrono circa 4 ore. La strada dapprima corre sull'altipiano poi dopo un ultimo colle a 5200 mt pian piano inizia a scendere e diventa via via più tortuosa, il paesaggio cambia completamente, si entra in una gola che si restringe sempre più. Si passa tra pareti a picco dove l'acqua delle cascate cola abbondante sull'asfalto e sulle auto. Zangmu non offre nulla, per di più piove e piove. Buona cena all'Himalaya restaurant.

28/6/13 Zangmu – Bagdaon km 120
Partiamo alle 8,30, l'ufficio Departures apre alle 10 e alle 9 siamo in coda per superare la frontiera ma abbiamo già davanti a noi un centinaio di indiani che tornano a casa dopo aver fatto il pellegrinaggio al Kailash. Man mano arrivano altri gruppi, numerosi sono gli indiani, una fila interminabile. Alle 11,30 siamo fuori salutiamo Tsetang, la guida, che ci ha accompagnati fino qui.
Siamo in Nepal, c'è agitazione e una gran folla. Ci dicono che la strada è chiusa per via di una frana, quindi il nostro bus in arrivo da Kathmandu non è riuscito a passare, forse dovremo proseguire fino alla frana con un altro mezzo. Chiamo Amresh che è in contatto con l'autista, dopo qualche tempo mi dice che la strada è riaperta e che il bus arriverà con un po' di ritardo. Facendo la gimcana tra i numerosi mezzi che intasano il poco spazio e cercano a fatica di muoversi, troviamo il nostro bus, sono le 12,30 ora tibetana 10,30 ora nepalese.
Fortunatamente non piove, con molta lentezza partiamo e dopo poco ci troviamo a superare le due frane che avevano ostruito la strada. Verso le 13 facciamo una piacevole sosta pranzo (badate di avere un po' di rupie nepalesi, eventualmente a Zangmu cambiano in rupie nepalesi gli yuan tibetani). Arriviamo al Binthuna Hotel alle 16,30, ancora in tempo per fare un giro nella città. Ultima cena all'Olive Restaurant.

29/6/13
Sveglia alle 5 a causa delle campanelle del vicino tempio hindu.
Dopo colazione restiamo ancora un po' a tergiversare, non abbiamo voglia di partire, ma è ora.
Voli regolari, abbiamo una sosta molto lunga a Muscat, volendo si può uscire facendo un visto per euro 14. Ma alla fine nessuno lo fa, restiamo tutti in aeroporto.