giovedì 26 dicembre 2013

Fare la capogruppo forse è il mio destino




Ulrike è partita stamattina. Io sono andata a Kanjirapally perché volevo farmi fare un sacco lenzuolo.Dal primo gennaio in poi mi potrebbe servire. Sono andata con un bel gruppo di donne tedesche. Hanno prenotato dei tuc tuc che ovviamente non si sono presentati,  per cui, si vede che è il mio destino, ho preso in mano io la situazione e ho fatto la capogruppo. All’andata ho cerato dei tuc tuc per non stravolgerle troppo, ma al ritorno sono venute volentieri con me con il bus di linea che per l’occasione si è presentato affollatissimo.

Per il resto, visto che qui sto così bene, ho deciso di rimanerci ancora un po’, avrò modo di curarmi più a lungo e godere di questo posto tranquillo, fresco (o quasi), coccolata e riverita. Partirò da qui il primo gennaio.  Ho deciso di andare a Kottayam. Kottayam non credo sia un granchè di città, ma è un buon posto per fare qualche escursione in zone più turistiche.  C’è un piccolo albergo pulito,  non sarà come qui, ma dopo questa cura non mi sento tanto di buttarmi nell’India più chiassosa e sudicia. Chiassosa lo sarà, ma almeno sarà pulita. Un passo per volta. Ho chiamato l’hotel  segnalatomi da Ulrike ed è lo stesso segnalato dalla Routard, quindi mi posso fidare. Per fortuna c’è posto, ho prenotato un paio di notti, forse più forse meno, vedrò come mi sento.


sabato 21 dicembre 2013

Buon Natale da Parathode



Le foto le ho scattate a Kanjirapally

Pellegrini a ERUMELI e in giro per Kanjirapally







Colori a Kanjirapally








Da Parathode a Kanjirapally e ritorno

Cercate pure questi nomi tra i luoghi turistici del Kerala, non li troverete. In effetti qui non ci sono turisti e questo è unvantaggio.
Ho preso il bus con Ulrike per andare in 'città' a Kanjirapally. Sui bus lavorano 3 persone l'autista, il bigliettaio e un ragazzo che è addetto alla porta, apre, chiude e per mezzo di un complicato sistema di cordini collegati ad un campanello comunica con l'autista. a seconda del numero dei trilli e della durata l'autista sa se deve fermarsi, se può ripartire e come si deve comportare nei sorpassi, non ho ancora capito bene cosa gli comunichi, ma i sorpassi sono accompagnati da una lunga scampanellata.
La città è carina, sono stata in un bel negozio ed ho comprato il primo scialle di una lunga serie. Abbiamo gironzolato un po', cercato di prlevare al bancomat inutilmente, preso un the e poi siamo rientrate.
I negozi sono pieni di addobbi natalizi, ma qui non usa fare regali, la festa è spirituale, non commerciale.

Un paio di giorni fa invece siamo andati in taxi tutti quanti a vedere una festa indù in un altro paese qui vicino. Molto interessante. Individui vestiti generalmente di nero e colorati con tutte le loro polverine, di giallo, viola,rosso, blu, bianco fanno un pellegrinaggio pe i diversi templi indù e per celebrare la pace tra le religioni passano anche dentro la moschea.

mercoledì 18 dicembre 2013

Libera uscita

ciao
Oggi è il 19 dicembre e qui sono le 9,30, ho poco tempo e mando solo un salutino.
Oggi ho libera uscita e me ne andrò un po' in giro, da domani dovrò di nuovo stare qui per 5 giorni, quindi avrò tempo per scrivere e pubblicare foto. Ammesso che: ci sia la corrente, Internet funzioni etc.etc.
La cura che inizio domani sarà per la schiena, ma evidentemente è meglio che me ne stia a riposo. Pazienza, farò questo sacrificio.
Ieri che avevo  libera uscita sono andata, con un gruppetto di tedeschi e il Dr Jobin, a vedere un festival che si svolge in questo periodo dell'anno a pochi km da qui. Molto interessante, è una festa Indù,  per celebrare la pace tra le religioni fanno un pellegrinaggio nella città tra un tempio e l'altro e comprendono anche la moschea. Qui c'è un bel miscuglio di religioni e molti sono  i cattolici, come la famiglia che gestisce questo centro. Infatti abbiamo l'albero di natale, le candeline e babbo Natale. ANCHE QUI!
Ora vado perchè mi aspetta un bel massaggio fatti con sacchetti pieni di riso e erbe applicati caldi . . . . .

martedì 17 dicembre 2013

RICETTE DI CUCINA INDIANA



Abbiamo chiesto ad Angiu, la moglie di Robin, se ci faceva vedere come cucinava e lei ha acconsentito, si è presentata alle 17 per preparare l’Idlis  e una specie di purée che loro mangiano nella dosha (specie di crepe)
Eccp le ricette e qualche foto:
RICETTE CUCINA INDIANA
Preparare le spezie:
cipolla rossa affettata fine, curcuma, asa poetida, chili, coriandolo, invea ( assomiglia ad un’oliva verde tagliuzzata) e un chili verde intero.
Far prima cuocere il dal (lenticchie gialle in questo caso) poi metterlo in pentola a pressione con tutte le altre verdure tagliate a dadini: carote, fingers lady, e tutto ciò che si vuole tipo zucchini sedano mettere acqua che copra le verdure. Quando la pentola fischia spegnere il gas.
Intanto preparare le spezie in una padella. Far scaldare due cucchiai di olio di cocco,  aggiungere i mustaziz ( i pallini neri che usano dappertutto) farli soffriggere qualche minuto, aggiungere la cipolla e farle prendere colore, quindi aggiungere due cucchiaini colmi di chili e 3 cucchiaini di coriandolo, un bel pizzico  di asa poetida e qualche foglia di curry ( che sono dure come il nostro alloro e le mettono in tanti piatti).  Dopo pochi minuti togliere dal fuoco e aggiungere le spezie così preparate alle verdure, riaccendere il fuoco sotto la pentola scoperta e quando prende il bollore spegnere.
Finito, si chiama IDLIS. Lo mangiano con riso lessato a cui aggiungono sempre noccioline tostate, uvetta, a volte anche acini d’uva freschi, spesso cipolla fresca a pezzetti piccolissimi, qualche  fogliolina fresca verde.

Seconda ricetta
Preparare delle patate lesse e sbucciate.
Mettere olio di cocco due bei cucchiai in una padella dai bordi alti e accendere il fuoco. Si aggiunge l’invea a pezzetti e ,se ricordo bene la cipolla affettata. Poi si aggiungono  le patate schiacciate grossolanamente, un bel po’ di mustaziz (i pallini neri) mettere dentro anche il peperoncino verde intero, per noi lo ha tolto quasi subito, ma loro lo lasciano dentro. Si aggiunge un po’ d’acqua per ammorbidire e si cuoce per cinque minuti.
Rimane più grossolana e più molle di una nostra purea, loro la mangiano dentro al dosha che è una specie di crepe larga come il piatto.

domenica 15 dicembre 2013

Il cappuccione all'aeroporto di Muscat

La mia stanza e il mio terrazzino . . .


Il boschetto di alberi di caucciù che ho davanti a casa

giovedì 12 dicembre 2013

notizie giorni 10 e11

Non so per quale strano motivo non c'è più il tasto entra nel blog  e devo fare un doppio salto mortale per entrarci. Incollo qui sotto alcune cose scritte nei giorni scorsi





10 dic
Per quel pochissimo che ho visto, il Kerala mi sembra più ricco, meno caotico degli altri stati indiani.
Mi sono sistemata alla homestay, sono al bungalow n. 6. Chiamarlo bungalow è riduttivo, perché è  una bella camera, molto accogliente. Come prevedevo sono l’unica italiana gli altri ospiti sono tedeschi o indiani. Il personale è tutto indiano e questo mi piace molto.
Sono già al terzo giorno di permanenza. Non ho tempo di annoiarmi, le giornate sono scandite da tante cose piacevoli, l’unico punto negativo è che devo alzarmi presto e presto vuol dire alle 6.
Potrei anche non farlo, ma si può dire di no ad un’ora di camminata nella natura? Si può dire di no ad un’ora di yoga? E quindi ci si alza alle 6.
Ho ricevuto già alcuni massaggi rilassanti. Vengono fatti a 4 mani da bravissime indiane tipicamente del sud, minute e basse di statura con capelli neri e ricci. Due ombre gemelle che si muovono all’unisono silenziosissime. Le poche parole necessarie sono appena sussurrate. Dopo il massaggio un bel bagno di vapore per ripulire la pelle.
Trovare i pasti pronti mi piace molto, cucina indiana ottima e varia, mangio anche troppo, finirò per ingrassare. Niente carne e mi va benissimo niente vino e va un po’ meno bene, da bere solo acqua calduccia con dentro un po’ di cardamomo o di zenzero. 

11 dic
Da oggi inizio  una terapia per curare la mia famosa e noiosa  emicrania. Il dott. Jobin mi ha detto che dura una settimana e che durante questo periodo non devo uscire, non devo andare dove c’è confusione,  né fare la camminata della mattina alle  6. Ok se devo stare qui senza uscire mi va benissimo, mi riposo, mi rilasso e non faccio nulla,  posso dormire e alzarmi solo per  la colazione ho pensato.
Ma avevo pensato male. Subito dopo con il suo fare gentile e pacato mi ha detto che la medicina mi viene applicata alle 5 e un quarto della mattina e io devo essere già sveglia da un quarto d’ora, morale  anziché alle 6 devo alzarmi alle 5. Ohi povera me, cosa non si fa per curare il mal di testa.

Il dott.  Jobin è un bel ragazzo di 33 anni,  scuro ma con gli occhi chiari.  Non è così raro vedere persone con gli occhi chiari,  ma fa una certa impressione.  L’altro medico è il fratello maggiore ed è più vecchio di una decina d’anni  direi , il terzo è il padre, un bel signore con i baffi bianchi. Chi ha iniziato l’attività è stato il nonno che è morto un po’ di tempo fa, la nonna è mancata qualche mese fa ed avrebbe compiuto 100 anni.
Già gli antenati comunque vivevano su questa terra e curavano con le erbe.
L’ambiente è bellissimo, collinoso, si è immersi nella vegetazione, una vegetazione molto fitta. Ci sono diversi bungalow uniti da camminamenti e sentieri ben tenuti, fiori esotici dappertutto.
Davanti alla mia casina c’è un bosco di alberi di caucciù, è interessante vedere la gente lavorare, ieri è venuto un uomo con un dothi chiaro alla Gandi e un turbante bianco, saliva con l’aiuto di una lunga e pericolosa scala a pioli a tagliare i rami secchi. Tagliava a colpi di accetta poi, servendosi di una corda, tirava su una latta di un impiastro azzurro con il quale dipingeva la parte dove era stato tagliato il ramo. Forse per non disperdere il prezioso liquido?
Oggi invece è venuto un altro uomo a fare una nuova incisione sulla corteccia degli alberi, subito ha iniziato a scorrere il liquido bianco. Attaccato al tronco di ogni albero c’è un contenitore,  costituito da una mezza noce di cocco, che raccoglie il liquido che cola. Una donna passa tutte le mattine a svuotare i contenitori.
Non avevo mai visto, se non sui libri, raccogliere il caucciù.

martedì 10 dicembre 2013

Curata e coccolata

E sì restoqui almeno una ventina di giorni ancora, sono al terzo giorno e sto benissimo. Appena avrò tempo di fare e scaricare qualche foto la pubblicherò, al momento sono troppo impegnata a riposarmi e a farmi coccolare e curare.
Stamattina ho fatto yoga per la prima volta con un maestro  indiano, mi ha stroncata.
Un saluto perchè arrivano le zanzare, sono le 17,30.Ora fatidica anche qui!

domenica 8 dicembre 2013

Brividi



Brividi e brividonzoli
E ben mi sono detta, se mi tocca morire ora ben venga, ero più preoccupata per chi a casa non sapeva e magari stava in pensiero che per me. Dopo 20 minuti di volo il comandante annuncia che torniamo indietro perché c’è un ciclone su Cochin ho capito che s trattava di una cosa di pochi minuti ma non sapevo se saremmo ridiscesi su Muscat. Il messaggio lo hanno dato solo in inglese e molti non se ne sono neppure accorti.
Abbiamo fatto  un lungo giro,credo per aggirare il ciclone. Arrivati verso l’India abbiamo un po’ ballato, ma non più del solito e arrivati sopra la terraferma l’aereo ha smesso di ballare e siamo atterrati bene e anche in tempo.
Il viaggio dall’aeroporto al villaggio dove dovevo arrivare è stato molto lungo. Sono arrivata alle 10 di sera circa. Mi hanno accolta nel silenzio, solo qualche grillo cantava, mi hanno fatto accendere la lampada di benvenuto e poi sono andata a dormire finalmente!