domenica 15 gennaio 2017

Tanta bellezza e tanti problemi

Questo dolce far niente mi piace, mi godo ogni momento. Il terrazzino dove ora sono seduta, il palmeto e tutti i suoi abitanti, le spiagge (ma solo la mattina presto o verso sera, se no si muore di caldo) i ristorantini dove andiamo di solito e quelli nuovi che scopriamo. La brezza che si sente percorrendo le viuzze che portano al mare, sì, perchè prima di vederlo, dell'oceano si avverte la presenza. Da un certo punto in poi, improvvisamente,  l'aria  ti investe, ti  rinfresca e ti scompiglia i capelli. Subito dopo ti arriva il rumore delle onde ed esci sul lungo mare, nel sole cocente.
C'è un nuovo baretto dove fanno un ottimo caffè ad anche un gelato discreto, lo frequentiamo spesso, specie di mattina dopo la prima colazione.
Ogni tanto, la sera, saliamo verso la junction, (incrocio con le vie che portano a Thiruvanantapuran, al Porto, e a Kovalam) è una bella camminata, il primo tratto è molto ripido, poi si fa un po' meno pesante, ma al ritorno è tutta discesa. Qui andiamo a cena nell'India vera. Ristoranti discretamente  lerci dove è d'obbligo mangiare solo cibi cotti e altri migliori, puliti, piacevoli, frquentati dalla classe media indiana, il cibo è buono. Sono quelli che preferisco.  
Mi piace anche fare yoga la mattina, come lo scorso anno. Il maestro è lo stesso, solito inglese incomprensibile, soliti segni hindù sulla fronte, solo i baffi sono più bianchi dello scorso anno.

I lati negativi ci sono, come ho già detto: i rifiuti e anche la povertà.
La povertà qui non dovrebbe vedersi tanto, ma quest'anno invece è parecchio evidente. Fa male, ma che fare? Cerchiamo di aiutare, ma certo non possiamo risolvere il problema.
Ci sono meno turisti dello scorso anno, ma i negozi e i venditori sono aumentati. Non circolano molti soldi, ora si possono prelevare al massimo 4000 IR agli sportelli ATM, il cambio è pessimo, quindi si evitano spese superflue. Cosa succede? Che i più poveri: le signore che vendono frutta, i numerosi piccoli venditori ambulanti di parei, scatole di legno, noccioline, tamburelli etc, spesso non vendono NULLA! Ne abbiamo visti piangere! Tutta la giornata sotto il sole per non incassare neanche i soldi per un pasto.

I turisti, conoscendo il problema causato della manovra del governo indiano sul cambio delle  banconote,  hanno forse preferito altri paesi. Mancano quasi completamente i Tedeschi e i Francesi. Ci sono molti Russi, Italiani e Svedesi. 
C'è turismo indiano, ma solo a fine anno e il sabato e la domenica, per il resto molte camere sono vuote, i ristoranti non sono mai pieni, ci chiediamo cosa ne è di tutto quel pesce che vediamo alla sera nei ristoranti per turisti sul lungo oceano.  Certo la maggior parte rimane invenduto, cosa ne faranno???? Noi evitiamo di mangiarlo. Io l'ho ordinato solo un paio di volte e in ristoranti dove siamo conosciuti, se no non mi fido . . . .

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