martedì 20 febbraio 2018

I funghi nell'acqua




Si li vedo dall’alto quando sto scendendo verso la spiaggia.
Sono a gruppi di massimo 5 o 6 tutti vicini disposti in cerchio. Bianchi. Fermi. Per ore.
Sono i turisti russi, non nuotano, stanno fermi  a chiacchierare, con l’acqua che arriva alle spalle. Indossano  cappelli bianchi a larga tesa. Francamente non so come riescano a stare così immobili e così a lungo. Quando decidono di uscire dall’acqua  lo fanno tutti insieme, i cappelli si alzano e i corpi, generalmente piuttosto in carne, seguono.  Balenottere che escono dall’oceano.
Dagli amici Estoni (che conoscono per loro sfortuna la lingua russa) ho saputo che chiacchierano di banalità, pettegolezzi, di quanto sono bravi i figli etc. etc.
Poi ci sono i cinesi.
Due possibilità:
1 Arrivano al tramonto in grupponi, vestiti dei migliori abiti leggeri, svolazzanti e lunghi fino alla caviglia. Enormi  cappelli ornati di fiori e farfalle. Scattano una serie inenarrabile di romanticissime fotografie. Correndo sulla spiaggia, con l’acqua che lambisce l’abito, con le mani che accarezzano il sole, in coppia poi si sprecano le forme assolutamente innaturali. Spariscono quando il sole è tramontato.
2  Stanno in spiaggia, generalmente per far divertire i bambini. rimangono completamente vestiti con cappello di paglia e occhiali da sole, in pochi azzardano qualche costume che scopre le gambe, non per pudore, ma perché non amano il sole. Ieri poi c’era una famigliola di 7 o 8 persona, si sono sistemati all’ombra di un albero, tutti vestiti, e hanno anche montato un ombrellone.
E stare a casa?

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