domenica 2 marzo 2014

Qualche volta c'è da essere orgogliosi, e quando capita cerco di sottolinearlo

Sto leggendo un libro consigliatomi da Bruno,  terribile e terribilmente vero sulla mafia: 'Gli anni della peste' di Fabrizio Gatti. Autore di Bilal.  Abbiamo la mafia, ma abbiamo anche Fabrizio Gatti, tanto per cominciare.

Mi ha scritto Christian, il signore in bianco che era qui in guest house fino ad un po' di tempo fa. Ne ho parlato sul blog, è un parigino dalla vita non comune, è un filosofo e su Internet tiene un blog Repenser le Christianisme.
Lunghe chiacchierate nelle sere tiepide qui fuori davanti alla cucina, seduti intorno ai tavoli rotondi. A volte era difficile da capire, vuoi per gli argomenti, ma anche perchè parlava a voce bassa e con un forte accento francese.
Bene, durante una di queste serate gli ho parlato di Vito Mancuso, lui non lo conosceva. E' normale, all'estero magari non è ancora molto conosciuto. Ho cercato  su Internet e ho visto che uno dei suoi libri è stato tradotto in francese, gliel'ho segnalato. Ora mi ha scritto dicendo che lo ha comprato ed ha cominciato a leggerlo 'a l'air d'etre interessant' mi ha scritto. Bene, orgogliosa, non abbiamo solo la mafia e i loschi personaggi. Abbiamo Fabrizio Gatti e abbiamo Vito Mancuso.

L'altra mattina il ragazzo svizzero che sembra un modello di Michelangelo aveva l'MP3 acceso con una bellissima musica. Di chi era? di Ludovico Einaudi. E' arrivato Richard il canadese silenzioso ed ha subito preso nota del nome, molto interessato. Ho detto loro che abbiamo anche altri bei musicisti altri generi ma a loro modo geniali: Stefano Bollani, Paolo Fresu e chi più ne ha . . . .
Abbiamo tante persone di valore che gli altri ci invidiano. 
Loro ci dovrebbero rappresentare, non quella banda di impuniti!





Nessun commento:

Posta un commento