martedì 4 marzo 2014

Dall'oculista. L'India degli estremi anche per questo è così interessante

Ho saputo che c'è un nuovo servizio all'ospedale del villaggio. Fanno una visita agli occhi e misurano la pressione. Visto che da tanto non  mi faccio controllare ho deciso di andare. Il costo è irrisorio 20 IR, neanche 50 centesimi di euro, ma credo sia perchè è un servizio nuovo.

Mi ha accolta una dottoressa in sari bianco, ho scritto tutti i miei dati, preparato la scheda, poi pensavo mi misurasse la pressione degli occhi e basta, invece ha iniziato a controllare se i miei occhiali erano adeguati, quindi mi ha fatto provare a leggere cambiando le lenti, lontano, vicino etc. Poi mi ha controllato entrambi gli occhi con le luci e con gli attrezzi che in genere usano gli oculisti, quindi la sua aiutante mi ha messo un liquido negli occhi e mi ha misurato la pressione.

Mi ha detto che avrebbe voluto fare la visita più approfondita  e mi ha proposto di mettere negli occhi le gocce per dilatare la pupilla. Tre ore o più senza vedere bene, ma ho accettato. Quindi mi ha messo le gocce, mi sono seduta ad aspettare che facessero effetto e lei ha continuato con un uomo anziano che probabilmente aveva la cataratta o qualche problema più grosso dei miei. Ha fotografato il problema ha mandato a qualcuno le fotografie via computer, ha fatto una video chiamata, non so dove nè a chi perchè parlava in hindi o in tamil. Poi ha finito la visita con me con molta cura.

Nel frattempo due donne nei loro sari colorati e con i fiori nei capelli , accovacciate per terra, facevano pulizia. Con 4 dita d'acqua in un secchio e due stracci grigi lavavano, o meglio accarezzavano gli scaffali e i vetri delle finestre con lo loro flemma indiana. Adagio, morbidamente, con delicatezza, come una danza, senza scomporsi.
Le due dottoresse avevano rispettivamente 24 e 20 anni. Brave. precise, sicure. Una bella esperienza.




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