giovedì 30 gennaio 2020

La gente di Kovalam due parole per


Per un vecchio pelle e ossa, con le ginocchia ormai deformate dall’artrosi che fino all’anno scorso lavorava al trasporto di rifiuti organici. Li raccolgono in cassette e la sera li trasportano sulla testa. Le cassette sono molto pesanti. Gli uomini devono essere robusti.

Quest’anno il vecchio non c’è più, ma l’ho visto sulla strada per Samudra,  passare sul sentiero che costeggia gli alberghi 5 stelle.
 Raccoglie bottiglie di plastica, ce ne sono tante disseminate ovunque. Aveva in testa un grande sacco e con molta fatica saliva  aggrappandosi alla recinzione che separa i poveri dal lusso degli hotel per super ricchi.
Tra un po’ non riuscirà neppure più a fare quel lavoro e morirà di inedia da qualche parte.


La signora in bianco
Lei non era poverissima, ma insomma . . viveva in una casetta vicino al tempio e del tempio si prendeva cura. Era ormai vecchia e mezza cieca, ma mi riconosceva e mi salutava sempre. La ricordo con il sorriso sdentato, con il  suo sari di tela  bianca estirpare le erbacce intorno al muretto che circonda il tempio.
Ho visto la sua foto e ho capito che era morta. Ho chiesto ai ragazzi del ristorante Alan (che ora si chiama Banana Leaf), mi hanno detto che è morta in agosto, aveva 87 anni.




Il vecchio trasportatore di rifiuti


La signora del tempio

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