mercoledì 24 febbraio 2016

Commento di Bruno

Incollo qui sotto il commento di Bruno, perchè magari non tutti lo vanno a leggere sotto il post precedente.
Sì, l'India ha molte facce, ha problemi enormi e situazioni preoccupanti e a volte molto violente.
Ecco il commento:


Se sei riuscita a farti la doccia vuol dire che a Delhi la situazione è migliorata.
Incollo qui sotto un estratto dell'articolo di Alessandra Muglia sul Corriere della Sera di questi giorni che potrebbe interessare a chi legge il tuo blog. Purtroppo anche questa è l'India...

Migliaia di persone della comunità Jat da otto giorni paralizzano l’Haryana, piccolo stato indiano alle porte della capitale. Hanno bloccato strade e ferrovie, dato alle fiamme negozi e le case di leader locali. Ma soprattutto hanno attaccato il canale di Munak, principale via di rifornimento dei sette impianti che trattano l’acqua distribuita ai 20 milioni di abitanti di New Delhi.
"Non c’è acqua disponibile ora. E ancora nessuna speranza di averne a breve", ha twittato il vice governatore di Delhi annunciando la chiusura di scuole e uffici e il razionamento dell’acqua nelle case.
I Jat vogliono essere "declassati" tra i gruppi sociali "svantaggiati" che hanno diritto a quote privilegiate negli impieghi pubblici e nell’accesso all’istruzione superiore. Una lotta per retrocedere al livello più basso di una scala sociale simile a quella condotta ad agosto dalla casta dei Patel nel Gujarat.
Nel fine settimana il governo federale ha dispiegato l’esercito: 4mila truppe e 5mila paramilitari per riportare l’ordine e far rispettare lo stop imposto per domenica notte alle sanguinose proteste: da venerdì sono almeno 10 i manifestanti uccisi e altri 150 sono rimasti feriti. Un’estrema manifestazione di forza che finora non sembra intimidire i manifestanti.

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