martedì 27 gennaio 2015

Sensazioni emozioni riflessioni




Pedalare, pedalare con il sole che scalda la schiena, il vento che accarezza la pelle e scompiglia i capelli. Respirare l’aria tiepida, guardare questi alberi alti, le chiome folte, passare dall’ombra al sole e di nuovo all’ombra. Scansare le buche, le radici che affiorano, le cacche delle mucche. Mi pare di volare e sento quanto mi mancherà tutto questo  quando sarò di nuovo in Italia.
La gente poi: Javier, il ragazzo argentino che ha lasciato il suo impiego in banca, in Spagna, dopo 9 anni, e se ne va in giro con gli occhi enormi e pieni di entusiasmo a cercare chissà cosa e si emoziona per qualunque pensiero un po’ più profondo. E’ bello.
Daniel il ragazzo tedesco, bravo fisioterapista, serio, ironico, solitario,  un po’ speciale, che vuole approfondire,  imparare e arricchire con nuove conoscenze il suo mestiere. Dopo il Kerala ed Auroville ora  se ne sta in un ashram ad imparare yoga therapy. E' bello.
Shalini, dolcissima ragazza di origine indiana, ma internazionale ha vissuto in India, in America e a Londra. Ha lasciato Amazon dove lavorava, ora per un anno sarà in giro per il mondo: ha iniziato da qui dall’India del sud, poi saranno le Andamane, poi Bali, la Cambogia, poi chissà?E' bella.
Allison assolutamente americana. Dolcissima, con una gran voglia di conoscere l’India. Ha iniziato da qui da Auroville, ora andrà al nord con una amica indiana di Chennai, una ragazza conosciuta durante un master non ricordo se in America o a Londra. E' bella.
E si sentono tutte le lingue del mondo e si condividono sensazioni, momenti belli, momenti di meditazione e momenti più normali di allegria davanti ad un bel piatto di pasta, a un thali o a un dhosai.
Un pensiero mi ha sfiorata quando mi sono trovata a tavola a chiacchierare e a condividere piatti di riso e chapati con due Daniel, uno tedesco e un israeliano e Na mi tzu ragazza giapponese. Si chiacchierava, si rideva e si assaggiava l’uno dal piatto dell’altro. Mi sono goduta questa eterogenea compagnia. Com’è bella la pace, come stiamo bene insieme, com’è interessante conoscerci, siamo uguali e siamo diversi, quante cose possiamo scambiare capire imparare condividere, quante cose ci fanno  crescere. Un pensiero mi ha sfiorata, ma solo sfiorata: il passato assurdo  delle terre da cui veniamo tutti e quattro

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